Gian Marco Centinaio, senatore della Lega, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.
In riferimento alla proroga dello stato di emergenza ha dichiarato: “Dietro le parole di Conte c’è una volontà di fare altro. Noi siamo stati il primo Paese a livello europeo a far partire l’emergenza ed è l’unico in cui l’emergenza andrà avanti, mentre negli altri è stata tolta. Da noi i casi di contagio e i decessi sono ridotti al minimo, nella maggior parte delle regioni la pandemia è controllata, ma non è controllata perché siamo in uno stato di emergenza, bensì perché abbiamo un sistema sanitario che nel tempo è riuscito a tenere tutto sotto controllo. Lo stato di emergenza non è previsto dalla Costituzione italiana, Conte lo vuole usare per fare ciò che vuole. Vuole pieni poteri, vuole mano libera e zittisce il Paese. Ci sono tantissime categorie professionali che vorrebbero scendere in piazza a protestare. Nel settore del turismo avevano organizzato una protesta, ma la questura gli ha detto che potevano esserci al massimo 100 persone. Conte pensa che vada tutto bene semplicemente perché gli italiani non scendono in piazza. Il parlamento lo ha già zittito da tempo. A livello parlamentare i numeri sono quelli, la maggioranza esiste, ad eccezione di alcune situazioni come quelle di ieri in commissione, e può governare in assoluta serenità. La maggioranza ce l’hanno, di conseguenza non c’è bisogno dello stato di emergenza. Conte dice che lo stato di emergenza serve per rassicurare i turisti, invece li fa scappare. Se io devo andare in un Paese dove c’è lo stato di emergenza, io non partirei. Ciò di cui c’è bisogno lo ha detto il ministro Speranza l’altro giorno, ha detto che basta lavarsi le mani, tenere la distanza e indossare la mascherina. Cominciano ad essere tanti gli italiani che queste regole non le rispettano. Nella testa degli italiani c’è che le cose sono passate, invece non sono passate per niente. Anche noi dobbiamo fare mea culpa perché non le abbiamo rispettate in alcuni casi”.
“Le località balneari non stanno andando, anche le città d’arte hanno grossi problemi. I weekend reggono, con dati abbastanza vicini a quelli dell’anno scorso, quello che manca è il turismo straniero e quello su settimana, questo ci sta dando un calo del 50-60% rispetto all’anno scorso. Le imprese del turismo hanno bisogno di liquidità, per questo continueremo ad insistere con il governo su questo aspetto”.