Coronavirus, Crisanti avverte Zangrillo: “L’euforia fa abbassare la guardia, spero non se ne penta tra due mesi”

Zangrillo ha parlato di necessita di regole e buonsenso, e la risposta di Crisanti non si è fatta attendere
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Scambio di battute e repliche ieri sera a Cartabianca, su Rai3: ospiti di Bianca Berlinguer, tra gli altri, Alberto Zangrillo, primario dell’Unità operativa di Anestesia e Rianimazione generale dell’Ospedale San Raffaele di Milano, e Andrea Crisanti, direttore della Microbiologia e virologia dell’Università di Padova.
Crisanti ritiene che abbassare la guardia sia molto pericoloso, e in trasmissione ha bacchettato il collega che ha subito replicato.

Riferendosi alle misure anti Coronavirus, e all’episodio del ragazzo in panchina multato per aver portato il cane nel bosco, Zangrillo ha parlato di necessita di regole e buonsenso, e la risposta di Crisanti non si è fatta attendere: “Io penso che questo senso di euforia ci induce necessariamente ad abbassare la guardia. Ho grandissima stima del professor Zangrillo ma spero che tra due mesi non debba pentirsi di aver indotto atteggiamenti poco coerenti”.
Zangrillo ha sottolineato l’inaccettabilità di quanto appena sentito dal professore, perché lo stava “incolpando di aver detto alla gente liberi tutti. Non è così, non equivochiamo. Ho semplicemente riportato la verità”.

Non è certo la prima volta che i due esperti hanno opinioni differenti, anche in riferimento all’ipotesi di una seconda ondata di contagi in autunno.

Zangrillo
Alberto Zangrillo

Quando sento dire che ci sarà una seconda ondata ancor più devastante, io mi indigno. Sono previsioni senza senso che disegnano uno scenario apocalittico, molte persone sono spaventate a casa“, ha affermato il primario Zangrillo. “Loro hanno bisogno di sentirsi dire di poter uscire, di fare la spesa, di andare al ristorante. Tutti gli indicatori stanno volgendo al bello. Per adattarsi all’ospite, il virus in qualche modo si è modificato e ha perso la sua capacità di replicarsi come qualche mese fa. I tamponi che noi stiamo osservando ci fanno vedere che la carica non è in grado di produrre la patologia“.

Secondo Crisanti, “sicuramente in questo momento chi si infetta non sviluppa sintomi gravi tali da essere ospitalizzato. Gli asintomatici non sono contagiosi? Se è vero che non c’è nessuno in rianimazione, è anche vero che registriamo tra i 150 e i 200 casi al giorno: da qualcuno il virus verrà pur trasmesso“.  “Seconda ondata peggiore della prima? L’Italia ha maggiore consapevolezza e un’aumentata capacita’ di reazione, sicuramente non sarà come qualche mese fa. I focolai attuali sono stati aggrediti nel modo giusto“.

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