“Il messaggio che arriva dalla lettura dei dati è che il virus circola ancora. Finché sarà così, non potremo considerare il pericolo alle spalle. Lavoriamo ogni giorno perché non si torni mai più al livello di sofferenza di marzo. Per questo, su ogni atto, seguo il principio della massima prudenza“. E’ quanto dichiarato dal ministro della Salute Roberto Speranza in un’intervista a ‘Repubblica‘. Il presidente del Veneto Luca Zaia chiede una norma per rendere obbligatorio il ricovero di chi ha sintomi di Covid. “Oggi se una persona è positiva e non resta in isolamento ha una sanzione penale da 3 a 18 mesi di carcere. E c’è una multa fino a 5mila euro”. In Veneto un imprenditore è andato in giro malato e, prima di aggravarsi, ha rifiutato le cure. “È un comportamento inaccettabile. Su questo è giusto essere durissimi. Sto valutando con il mio ufficio legislativo l’ipotesi di trattamenti sanitari obbligatori nei casi in cui una persona deve curarsi e non lo fa. Ma attenzione, il mio giudizio su come si sono comportati gli italiani in questa crisi è positivo: senza questa sintonia di fondo tra le misure adottate e i comportamenti individuali noi non avremmo piegato la curva”, sottolinea.
“Dobbiamo far capire a tutti con la persuasione – l’unico strumento che funziona e ha funzionato – che finché il virus sarà attivo non solo in Italia, ma con numeri sempre maggiori e preoccupanti nel mondo, dovremo rispettare le tre regole rimaste: mascherina, distanziamento fisico di almeno un metro senza assembramenti e rispetto delle regole igieniche a partire dal lavaggio delle mani. Ho il terrore di vanificare gli enormi sforzi fatti durante il lockdown. Lo dico con le parole di Papa Francesco: peggio di questa crisi, c’è solo il rischio di sprecarla“, precisa Speranza.
“In 5 mesi abbiamo messo più risorse sulla sanità che negli ultimi 5 anni. 3 miliardi e 250 milioni solo nel decreto rilancio. In tutto siamo andati oltre i 6. Li useremo per potenziare la rete territoriale e l’assistenza domiciliare, per essere più veloci nel fare i test, più rapidi nell’intervenire. E per aumentare la capacità di posti in terapia intensiva, anche se adesso siamo passati dai 4000 occupati di marzo a 70“, replica.
E Speranza tocca anche un punto cruciale per gli italiani, la scuola: “penso che ci siano le condizioni a settembre per ripartire in sicurezza. La mia proposta è di ricostruire un rapporto organico tra scuola e sanità. Recuperiamo il senso di una norma del 1961 che introduceva la medicina scolastica, superata negli anni ‘90. Una relazione organica costante della prevenzione sanitaria con le scuole. Ho proposto alle Regioni che questo modello venga ripristinato. Ci saranno test sierologici sui lavoratori, molecolari sulla popolazione scolastica. Un monitoraggio costante».