“Oggi, a parità di contagiati, l’effetto clinico è diametralmente opposto. Con questi numeri, questo inverno, avevamo il caos. Speriamo che il virus com’è venuto se ne vada fuori dalle balle così è finita. Ma accadrà così, non so quando, ma in tutte le storie delle epidemie è accaduto questo“: lo ha affermato oggi il governatore del Veneto, Luca Zaia, in occasione del consueto punto stampa presso la sede della Protezione civile di Marghera, riferendosi alla possibilità che il virus, oggi latente, torni più aggressivo.
“Oggi abbiamo 38 focolai esistenti, 19 autoctoni, domestici, ‘casalinghi, e 19 importati, stranieri. Non bisogna abbassare la guardia e sfido chiunque a dire che questa amministrazione abbia tenuto altre condotte,” ha proseguito Zaia. “Il virus non se n’è andato, sicuramente dà segnali diversi da un punto di vista clinico rispetto a questa invernata ma è fondamentale rispettare le indicazioni date dal dpcm, quindi l’uso della mascherina nei locali chiusi e dove ci sono assembramenti, l’igienizzazione delle mani. L’impatto del virus sugli ospedali non c’è e non siamo davanti a una situazione drammatica: il 70% dei positivi è asintomatico e più giovane“. “Abbiamo avuto una diminuzione dei focolai fino ai primi dieci giorni di luglio, sono aumentati poi per casi stranieri portati da fuori perché è il periodo dei ricongiungimenti familiari, delle vacanze. Abbiamo tanti isolamenti anche perché beccare il positivo e ricostruire tutti i suoi contatti ci porta a isolare un sacco di persone. Non vorrei che la virtuosità fosse vista come un elemento di negatività perché siamo in mezzo a un fuoco incrociato. In settimana ci faremo vivi per l’ordinanza, come scade lo stato emergenziale, il 31 luglio, quindi il dpcm, e presenteremo il piano di sanità pubblica per l’autunno-inverno 2020-2021, una messa in fila delle attività che stiamo facendo in virtù dell’esperienza fatta in questi mesi“.
“Mi sono arrivate le immagini ma tanti ragazzi hanno scritto lamentandosi di questo, non volendo tornare a fare il lockdown per colpa di qualcuno. Penso che un assembramento del genere non abbia alcuna giustificazione, mi rendo conto che si parla di un’attività e ho massimo rispetto per le attività, non sono per gli allarmismi perché i dati di oggi ci dicono il contrario, ma dico di non esagerare a fare lo stress test perché rischiamo di farci male“.
“Vorrei ricordare che le discoteche non le ha aperte il Veneto. E con questo non voglio lavarmene le mani, solo ci vuole più attenzione. Il business della discoteca va rispettato come tutti gli altri e il loro prevede l’assembramento ma non è per tutti così. Il dpcm prevede l’apertura del locale solo all’aperto, per cui alle volte girano immagini di locali che mi sembra siano al chiuso e mi pare di essermi perso qualcosa“.