Domani saremo lontanissimi dal Sole, la Terra raggiungerà l’afelio

Domani la Terra raggiungerà l'afelio, cioè il punto più lontano dal Sole nel corso della sua orbita: ma allora perché fa caldo?
MeteoWeb

Domani, 4 Luglio 2020, la Terra raggiunge l’afelio, il punto dell’orbita terrestre più lontano dal Sole: l’afelio sarà toccato alle 11:34 UTC (13:34 ora italiana) e in quel momento la Terra si troverà a 152.095.295 km dal Sole.

Il punto in cui la Terra è più vicina al Sole è chiamato invece perielio, e quest’anno è stato raggiunto il 5 gennaio alle 07:47 UTC (08:47 ora italiana), ad una distanza di circa 147.091.144 km.

La presenza di un massimo e un minimo di distanza della Terra dal Sole è dovuto al fatto che l’orbita terrestre è ellittica: il percorso che la Terra compie intorno al Sole ha la forma di un ellisse, in cui uno dei due fuochi è occupato dal Sole.

Il fatto che l’afelio venga toccato ai primi di luglio può stupire, dato che luglio è il mese centrale dell’estate nei Paesi dell’emisfero settentrionale, quindi caratterizzato da alte temperature: in realtà, a differenza di quanto comunemente si pensala distanza della Terra dal Sole non influisce sulla temperatura e sulle stagioni, ciò che influisce è l’inclinazione della Terra rispetto ai raggi solari.

Quando siamo all’afelio il Sole appare più piccolo nel cielo dell’1,7% e il calore in arrivo sulla Terra è il 3,5% inferiore rispetto alla media annuale. Un fenomeno che non ha alcuna incidenza su temperature o fenomeni meteorologici.

Domani, paradossalmente, la luce proveniente dal Sole sarà inferiore del 7% rispetto al perielio, quando nell’emisfero boreale siamo in pieno inverno. Durante la stagione estiva il polo nord è inclinato verso il Sole, e le giornate sono lunghe e tipicamente più miti. Inoltre, pochi sono a conoscenza del fatto che quando la Terra si trova all’afelio la temperatura media globale del nostro pianeta è di circa 2.3°C superiore rispetto al perielio: la Terra quindi è globalmente più calda quando si trova alla maggior distanza dalla nostra stella. Ciò accade in quanto i continenti e gli oceani non sono distribuiti in modo uniforme in tutto il mondo. Durante il mese di luglio la metà settentrionale del territorio più affollato della Terra è inclinato, come detto, verso il Sole, per cui le aree continentali tendono a scaldarsi più velocemente della massa oceanica presente a sud del mondo. Un evento che in fisica prende il nome di bassa capacità termica. Un esempio ci è fornito dal deserto, capace di forti escursioni termiche giornaliere. A minime vicine allo zero, al sorgere del Sole alcune aree caratterizzate da rocce e terreno con bassa capacità termica, possono schizzare improvvisamente a valori vicini ai 40°C. L’acqua, al contrario, presenta un’elevata capacità termica, per cui le escursioni termiche giornaliere o annuali sono molto poco accentuate. Un’altra differenza tra le estati nei due emisferi è la loro durata: secondo la seconda legge di Keplero, i pianeti si muovono più lentamente all’afelio di quanto non facciano al perielio. Come risultato, l’estate boreale sulla Terra è più duratura rispetto all’estate australe.

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