Peste bubbonica in Mongolia, OMS: “Non è una grave minaccia, situazione ben gestita”

Peste in Mongolia Interna: l'OMS sta seguendo da vicino la situazione, ed ha precisato oggi che non rappresenta una grave minaccia
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In Mongolia Interna un ospedale ha riportato un caso di sospetta peste bubbonica.
Secondo quanto riporta il Guardian, ieri il comitato sanitario della città di Bayan Nur ha emesso un allarme di 3° livello (il 2° più basso in un sistema di 4): è dunque vietata la caccia e il consumo di animali che potrebbero essere affetti dalla peste e viene richiesta collaborazione alla popolazione, alla quale si chiede di segnalare eventuali casi sospetti di peste ed eventuali marmotte malate o morte.
Il warning segue 3 casi segnalati di peste nella Mongolia Interna lo scorso novembre, tra cui due di peste polmonare, una variante della peste.

La peste bubbonica è altamente contagiosa e spesso fatale: i casi non sono rari in Cina, ma i focolai sono diventati sempre ridotti. Dal 2009 al 2018 il Paese ha riportato 26 casi e 11 decessi.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità sta seguendo da vicino la situazione nella Mongolia interna, ed ha precisato oggi che non rappresenta una grave minaccia. La situazione è “ben gestita“, ha affermato la portavoce OMS Margaret Harris. “Al momento non riteniamo che ci sia un rischio elevato, ma stiamo monitorando attentamente la situazione, in collaborazione con le autorità cinesi e mongole“. L’Organizzazione ha sottolineato che la peste è “rara” e circoscritta generalmente in alcune aree del pianeta in cui è ancora endemica. “La peste bubbonica è stata con noi per secoli e lo è ancora“, ha spiegato la portavoce OMS.

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