Due forti esplosioni registrate oggi all’alba sul vulcano Stromboli, nettamente avvertite dalla popolazione: l’INGV ha rilevato la forte intensità, caratterizzata da lancio di lapilli incandescenti, della cosiddetta attività stromboliana.
Il materiale piroclastico è finito su tutta la terrazza craterica e lungo la Sciara del fuoco, senza causare danni.
Dal punto di vista sismico è stata registrata una breve sequenza di eventi esplosivi e un incremento dell’ampiezza del tremore.
“L’esplosione maggiore del vulcano Stromboli ha generato la ricaduta di materiale in tutta la terrazza craterica e sulla Sciara del Fuoco; seguita da esplosioni di intensità minore. Tali eventi, sentiti i centri di competenza, non sono paragonabili alle esplosioni parossistiche dello scorso anno, trattandosi di fenomeni diversi, più frequenti (se ne stimano circa 2 l’anno negli ultimi 40 anni) e significativamente meno forti: è il motivo, ad esempio, per cui non si è attivato il sistema di allertamento acustico tramite sirene che, come comunicato dal laboratorio di Geofisica sperimentale dell’Università di Firenze, è correttamente in funzione ma il livello di intensità dei fenomeni registrati non è stato così alto da necessitare l’allarme“: lo ha spiegato il sindaco di Lipari Marco Giorgianni, che ha competenza sull’isola di Stromboli.
Il primo cittadino ha confermato che “sono state seguite tutte le procedure e le attività previste, in raccordo con la Prefettura, la Protezione Civile Regionale e Nazionale e in continua interlocuzione con la stazione dei Carabinieri, che prosegue, come sempre, un forte controllo e monitoraggio dell’attività vulcanica e che la situazione sull’isola – dopo la comprensibile e immediata preoccupazione – è tranquilla e ciascuno ha ripreso le proprie attività“.
“Alle ore 03.45 la rete di monitoraggio geofisico ha registrato un evento esplosivo molto forte, associato a parametri geofisici (sismici, deformazione del suolo e pressione acustica) al di sopra della attività esplosiva ordinaria e classificabile come evento esplosivo Maggiore,” ha spiegato in una nota poche ore fa il Dipartimento di Scienza della terra dell’Università di Firenze, dopo l’esplosione a Stromboli. “L’evento sismico supera di oltre un ordine di grandezza i valori dell’attività ordinaria. La rete infrasonica indica che l’esplosione ha generato pressioni intorno a 250 Pa, a 450 m di distanza ed ha localizzato l’evento esplosivo nel settore relativo al cratere di Centrale/SW. Questo evento è stato accompagnato da un forte segnale di deformazione del suolo (3.5 µrad nella Rina Grande al tiltmetro OHO) preceduto di circa 4 minuti da una chiara inflazione del suolo.“