Accadde oggi: nel 1945 il terribile sgancio della bomba atomica su Hiroshima [GALLERY]

La mattina del 6 agosto 1945 venne sganciata la prima bomba atomica sulla città portuale e industriale giapponese di Hiroshima
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  • La fotografia originale ritrovata in una biblioteca scolastica
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Era proprio la mattina del 6 agosto 1945, alle 08:16, quando il bombardiere americano Enola Gay sganciò sulla città portuale e industriale giapponese di Hiroshima, la prima bomba atomica, denominata “Little boy” causando oltre 100mila morti all’impatto con il suolo e altre decine di migliaia di feriti per le contaminazioni nucleari.

In pochi secondi il centro di Hiroshima fu completamente incenerito. L’evento fu ripetuto tre giorni dopo a Nagasaki, dove fu lanciata la bomba atomica “Fat Man” che provocò altre 35 mila vittime. Il nuovo e spaventoso ordigno era stato sperimentato dagli Usa nel deserto del New Mexico il 17 luglio 1945. Dopo gli eventi di Hiroshima e Nagasaki, l’immagine del “fungo atomico” entrò nell’immaginario collettivo come simbolo di una minaccia mai conosciuta prima dall’uomo: la distruzione totale della vita sulla terra. Per la gravità dei danni causati dagli ordigni e per le implicazioni etiche i due attacchi atomici vengono considerati fra gli episodi bellici più significativi dell’intera storia dell’umanità.

La città giapponese di Hiroshima ha commemorato dunque oggi il 75° anniversario del bombardamento nucleare che uccise oltre 100mila persone, alla fine della Seconda guerra mondiale. Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, che non ha potuto presenziare personalmente alla cerimonia, ha inviato un proprio videomessaggio rivolgendo un nuovo monito in merito al rischio crescente di un nuovo impiego degli ordigni atomici, e sollecitando tutti i Paesi del Globo a rinnovare il loro impegno per un mondo libero da quella tipologia di armamenti. “Le divisioni, la sfiducia e l’assenza di dialogo minacciano di far tornare il mondo alla competizione strategica nucleare sregolata“, ha avvertito Guterres. “Il rischio che le armi nucleari possano essere utilizzate nuovamente, in maniera deliberata, accidentalmente o per un errore di calcolo, e’ troppo elevato per poter lasciare che le tendenze in atto proseguano“, ha aggiunto il segretario generale, che ha citato la necessita’ di nuove misure di edificazione della fiducia e ridimensionamento degli arsenali atomici.

I testimoni del primo bombardamento atomico al mondo si sono riuniti a Hiroshima 75 anni dopo per ricordare il tragico episodio che mise fine alla seconda guerra mondiale. Una cerimonia che si è tenuta in forma ridotta per via del covid-19: erano presenti poco più di mille persone contro gli oltre 10mila degli anni precedenti . Anche in vista di un anniversario così importante, sono mancate le polemiche. Il sindaco di Hiroshima e altre personalità giapponesi hanno notato come sia poco coerente il rifiuto del governo giapponese di firmare un trattato di divieto delle armi nucleari.In particolare, il sindaco Kazumi Matsui ha esortato i leader mondiali a impegnarsi più seriamente per il disarmo nucleare, sottolineando i fallimenti del Giappone.”Chiedo al governo giapponese di ascoltare l’appello dei (sopravvissuti ai bombardamenti) di firmare, ratificare e diventare parte del Trattato sul proibizionismo delle armi nucleari”, ha affermato Matsui nel suo intervento. “Essendo l’unica nazione a subire un attacco nucleare, il Giappone deve persuadere l’opinione pubblica globale a unirsi allo spirito di Hiroshima”. Il suo discorso evidenzia ciò che i sopravvissuti al bombardamento atomico messo a segno dagli Stati Uniti sentono come un’ipocrisia da parte del governo giapponese, che ospita 50mila soldati americani ed è protetto dall’ombrello nucleare statunitense. Tokyo non ha firmato il trattato di divieto delle armi nucleari adottato nel 2017, nonostante il suo impegno contro il nucleare, un fallimento nell’azione di governo che i sopravvissuti ai bombardamenti atomici e i gruppi pacifisti non possono non evidenziare.

Gli Stati Uniti lanciarono la prima bomba atomica su Hiroshima il 6 agosto 1945, distruggendo la città e uccidendo 140.000 persone. Una seconda bomba è stata sganciata tre giorni dopo su Nagasaki, uccidendone altre 70.000. Il Giappone si arrese il 15 agosto, ponendo fine alla seconda guerra mondiale e a quasi mezzo secolo di egemonia in Asia. I sopravvissuti, i loro parenti e altri partecipanti hanno ricordato il tragico evento alle l’anniversario alle 8.15 ora locale (l’1.15 di notte in Italia) con un minuto di silenzio. La cerimonia si è tenuta presso il Peace Memorial Park di Hiroshima è stata ridotta a causa della pandemia di coronavirus. I meno di 1.000 partecipanti erano un decimo di quelli presenti negli anni passati. Alcuni sopravvissuti e i loro parenti hanno pregato al cenotafio del parco prima della cerimonia. Il registro delle vittime del bombardamento atomico è conservato all’interno del monumento sul quale campeggia la scritta: “Lascia che tutte le anime qui riposino in pace perché non ripeteremo l’errore“. Il primo ministro Shinzo Abe, nel suo discorso alla cerimonia, ha affermato che il Giappone è impegnato nel divieto delle armi nucleari ma un mondo libero dal nucleare non può essere realizzato dall’oggi al domani e che è necessario avviare un dialogo tra le parti. “La posizione del Giappone è quella di fungere da ponte tra le diverse parti e promuovere pazientemente il loro dialogo e le loro azioni per raggiungere un mondo senza armi nucleari”, ha assicurato Abe. Le politiche nucleari sono divise in un rigido ambiente di sicurezza, quindi è necessario prima creare un terreno comune, ha aggiunto.

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