Le bare di Bergamo risvegliano il ricordo della guerra e Ilicic smette di giocare: la sensibilità di un campione

Josip Ilicic avrebbe sofferto i mesi di lockdown a Bergamo, con la conta quotidiana dei morti, le immagini delle bare trasportate dai camion militari, le sirene: forse è stato troppo
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Un giallo vede protagonista il calciatore Josip Ilicic: a fare una ricostruzione è il Corriere della Sera.
L’ultima volta in cui il fantasista sloveno è comparso in campo è stato lo scorso 11 luglio, giorno in cui l’Atalanta ha affrontato la Juventus. Poi il recupero, slittato a data da destinarsi.
Cosa è successo? Il giocatore, dopo il permesso concesso dall’Atalanta (prossimamente impegnata in Champions League), attualmente si trova in Slovenia assieme alla famiglia. Si parla di “problemi personali“: fatto sta che attorno a Ilicic si è alzata una barriera di silenzio e di rispetto.
Ogni tanto lo chiamo per sapere come sta, ma adesso non mi ha risposto. Cosa sta succedendo? Per me si è spaventato con la pandemia. Ma non per sé, per le sue bambine. Lui con loro vuole essere il padre che non ha mai avuto. Tutti quei morti gli avranno ricordato la guerra… sarà sconvolto, altra spiegazione non esiste; questa è paura, paura che ti blocca le gambe,” ha raccontato Antonio Sivec, che faceva da interprete quando era a Palermo.

Josip Ilicic avrebbe sofferto i mesi di lockdown a Bergamo, con la conta quotidiana dei morti, le immagini delle bare trasportate dai camion militari, le sirene: forse è stato troppo.
Ilicic è nato nel 1988 a Prijedor, in Bosnia e Erzegovina, luogo di un terribile eccidio: suo padre è morto quando lui aveva 7 mesi. “Non so cosa voglia dire la parola “papà”, sono stati i compagni di scuola a spiegarmi cos’è“, ha raccontato tempo fa il fantasista sloveno.

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