“Avremmo potuto dare una mano per la ricerca di Viviana Parisi e del figlio Gioele. Noi siamo specializzati in questo tipo di ambienti. Ci resta la grande amarezza di non avete potuto partecipare alle ricerche“: è lo sfogo di Franco Del Campo, Presidente del soccorso alpino e speleologico siciliano, che all’Adnkronos denuncia di non essere stato coinvolto nelle ricerche della 43enne scomparsa il 3 agosto con il figlio Gioele e poi trovata morta l’8 agosto (il piccolo di 4 anni è stato trovato morto il 19 agosto da un volontario, un ex carabiniere in congedo).
“La norma prevede che quando c’è una ricerca in zona montane o impervie l’attività di ricerca di una persona è affidata al soccorso alpino che coordina le altre forze in campo: noi invece non siamo stati neppure chiamati dalla Prefettura di Messina,” ha spiegato Del Campo. “Non siamo stati coinvolti dalla Prefettura, hanno preferito fare scelte diverse, quindi non abbiamo testimonianze dirette. Ma credo che ogni risorsa in momenti come questi va utilizzata. Noi siamo un corpo di volontariato“.
“E’ stata sacrificata una risorsa come il soccorso alpino, e dopo aver letto gli ultimi sviluppi siamo ancora più amareggiati“. Secondo Del Campo “per un drone non è semplice eseguire le riprese in una zona boschiva, però forse quei fotogrammi sono stati guardati con superficialità“.
E’ di ieri pomeriggio infatti il colpo di scena reso noto dal Procuratore Angelo Vittorio Cavallo: il corpo di Viviana Parisi già all’indomani della sua scomparsa, avvenuta il 3 agosto, era sotto il traliccio nei boschi di Caronia (Messina).
La svolta nell’inchiesta sulla morte della deejay è arrivata da un fotogramma ripreso da un drone dei Vigili del fuoco.
Caso Viviana Parisi: cosa hanno rivelato le immagini dei droni dei vigili del fuoco
Di seguito la nota integrale diffusa ieri dal Procuratore Angelo Vittorio Cavallo.
“Con riferimento alle indagini relative al decesso della Sig.ra Viviana Parisi e del piccolo Gioele Mondello, la Procura della Repubblica di Patti sta proseguendo le indagini al fine di acquisire elementi di prova e riscontri, con riferimento ad ogni possibile dinamica dei fatti.
Contrariamente a quanto riportato da alcuni organi di stampa nei giorni scorsi, non è mai stata data, né avrebbe mai potuto essere espressa da questo Ufficio, alcuna indicazione di probabilità su ipotesi da escludere o privilegiare, nemmeno nel momento iniziale delle indagini,” ha chiarito il Procuratore della Repubblica di Patti Angelo Vittorio Cavallo.
“Le ricerche delle vittime, su tempistica e modalità, sono state coordinate dagli organi competenti, diversi da questa Procura, e sono rimaste ben distinte dalle attività investigative giudiziarie finalizzate alla ricostruzione dell’intera vicenda.
Complesse indagini sono ancora in corso, allo stato, nei confronti di ignoti per i delitti di omicidio e sequestro di persona e sono tuttora coperte da segreto istruttorio.
Con riguardo agli atti che è possibile esplicitare, questo Ufficio ha ritenuto di acquisire, di propria iniziativa, le immagini riprese dai droni dei VV.FF. durante le ricerche coordinate dalla Prefettura di Messina, ed ha affidato, già dal 13 agosto scorso, ad un proprio consulente geologo forense, esperto dei luoghi, il compito di rivedere ed esaminare uno per uno i relativi fotogrammi, al fine di acquisire elementi utili alle indagini, evidentemente del tutto diversi da quelli riguardanti le mere ricerche delle persone scomparse.
Tale materiale, che non faceva parte degli atti del procedimento, è stato trasmesso al suddetto consulente dagli organi competenti di cui sopra (VV.FF.) in data 18 e 19 agosto 2020.
Dall’esame dei fotogrammi iniziato in data 20 agosto 2020, dopo una prima elaborazione ed ingrandimento, il consulente di questa Procura verificava che già alle ore 10,15 circa del mattino del 4 agosto 2020, era visibile ai piedi del traliccio il corpo di Viviana Parisi, verosimilmente nella identica posizione in cui qualche giorno dopo veniva ritrovato.
Quanto al piccolo Gioele, è attualmente in corso l’elaborazione da parte del consulente di questa Procura delle migliaia di ulteriori fotogrammi ripresi dai droni dei VV.FF. nei giorni delle ricerche (oltre 16.000).
Al momento, ad un primo studio dei fotogrammi consultati, non si evidenzia la presenza del corpo del piccolo Gioele vicino a quello della madre.
In ogni caso, ulteriori elementi dovranno essere ricavati dal necessario successivo approfondimento, ricorrendo a tutti i possibili strumenti tecnici diretti all’analisi dei medesimi fotogrammi.
In data 13 agosto 2020 questa Procura disponeva, inoltre, l’acquisizione delle immagini satellitari dei luoghi inerenti la scomparsa di Viviana Parisi e del figlio Gioele, tratte dal sistema satellitare europeo “Costellazione Copernicus”. Tali immagini, allo stato, non sono risultate utili, ma, anche in questo caso, sono in corso ulteriori accertamenti ed approfondimenti tecnici.
E’ in corso di valutazione anche l’eventuale contributo che potrà essere fornito dall’acquisizione di immagini ricavate da altri sistemi satellitari.
Si è inoltre proceduto in data odierna, 24 agosto 2020, a conferire incarico di consulenza tecnica al prof. Massimo Picozzi, docente di psichiatria presso le Università di Parma e Bocconi di Milano, al fine di acquisire informazioni precise sullo stato di salute mentale e psicologico della Sig.ra Parisi, alla luce della documentazione medica acquisita e di ogni altro elemento di eventuale interesse.
In data 25 agosto 2020 verrà conferito incarico per esame autoptico, accertamenti genetici e morfologici di vario tipo ad un pool di esperti, ciascuno dotato di specifica professionalità. Saranno nominati, in particolare, la prof.ssa Daniela Sapienza, professore associato di Medicina Legale presso l’università di Messina, medico legale; la Dr. Elvira Ventura Spagnolo, medico legale; il prof. Stefano Vanin, professore associato di zoologia presso l’università di Genova, entomologo; il dott. Rosario Fico, responsabile del Centro di Referenza Nazionale per la Medicina Forense Veterinaria, in servizio presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Regioni Lazio e Toscana “Aleandri”, zoologo, esperto in materia di segni e tracce animali impresse sui corpi; la dott.ssa Rita Lorenzini, in servizio presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Regioni Lazio e Toscana “Aleandri” – Laboratorio di Diagnostica Molecolare Forense, zoologa e genetista esperta in materia di fauna selvatica e non; la prof.ssa Roberta Somma, presso l’università di Messina, geologa forense, esperta nell’analisi di terreni e resti umani in essi conservati.
Gli accertamenti investigativi si presentano, dunque, tuttora molto articolati e proseguono in ogni direzione, senza tralasciare, come già detto, alcuna ipotesi.
Questo Ufficio, sin dal primo momento, è impegnato, senza risparmio di tempo, risorse ed energie, nell’acquisizione di tutti gli elementi possibili, non tralasciando alcun dato che possa contribuire a chiarire i tragici eventi accaduti.”