Coronavirus, l’epidemiologo Lopalco: “Emerge la parte sommersa dell’iceberg, se siamo bravi non andremo a sbatterci contro”

Coronavirus, Pier Luigi Lopalco: "Quella che riuscivamo a "vedere" a marzo non è la stessa fotografia che vediamo oggi"
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Abbiamo già usato più volte la metafora dell’iceberg per chiarire come un sistema di sorveglianza non riesca mai a catturare TUTTI i casi di infezione. Non abbiamo però sottolineato come la sensibilità di un sistema di sorveglianza può cambiare nel corso del tempo.
Quella che riuscivamo a “vedere” a marzo non è la stessa fotografia che vediamo oggi“: lo spiega su Facebook Pier Luigi Lopalco, epidemiologo dell’università di Pisa e consulente della Regione Puglia per l’emergenza Coronavirus, facendo un’analisi sull’andamento in Italia.

grafico lopalcoNella figura a destra Lopalco dimostra “graficamente come la curva epidemica dei casi pugliesi, una volta esclusi i casi asintomatici e paucisintomatici, non si modifica quasi per nulla nella prima ondata, mentre cambia molto nelle ultime settimane.
Se si escludono asintomatici e paucisintomatici, l’aumento dei casi recente fa meno paura.
Come al solito dobbiamo seguire attentamente l’evoluzione, perché tanti di questi casi potrebbero nei prossimi giorni trasformarsi da asintomatici in sintomatici. Ma un fatto è certo: quello che osserviamo oggi è esattamente quello che non potevamo vedere a gennaio, ovvero l’innesco della curva esponenziale. La famosa parte sommersa dell’iceberg.
Se siamo bravi, non andremo a sbatterci contro.

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