“I virus hanno una intelligenza semplice e molto efficace. Sono macchine biologiche create per riprodursi. Se incontrano una cellula da infettare la infettano.
I virus affinano la loro intelligenza attraverso le mutazioni. Le mutazioni sono casuali, possono dunque essere favorevoli o sfavorevoli al virus, o anche del tutto neutre. Il virus ha sviluppato persino meccanismi che correggono le mutazioni che possono risultare sfavorevoli alla sua replicazione.
SARS-CoV-2 aveva un cugino stupidotto, SARS-CoV. Si è estinto fra il 2002 ed il 2003 in pochi mesi. Non aveva capito che per diffondersi doveva ridurre il suo tasso di letalità ed essere contagioso anche nella fase precedente l’inizio dei sintomi“: lo ha spiegato, in un post su Facebook Pier Luigi Lopalco, epidemiologo dell’università di Pisa e consulente della Regione Puglia per l’emergenza Coronavirus.
“SARS-CoV-2 ha costruito il suo successo su questa esperienza: ha una letalità bassa (lascia in vita il 99% degli infetti) ed è capace di diffondere da un soggetto senza sintomi. E’ già sufficientemente intelligente per non aver bisogno di mutare ulteriormente. E’ ormai endemico nella popolazione umana, dove probabilmente continuerà a propagarsi per secoli come gli altri suoi antenati coronavirus umani.
L’intelligenza del virus si combatte con l’intelligenza dell’uomo. Il virus se incontra una cellula da infettare la infetta. Non si chiede se appartiene ad un sovranista o a un democratico, ad un razzista o a un missionario. Lui fa il suo lavoro. Noi dobbiamo impedire di farglielo fare.
La pandemia si vince solo attraverso una forte alleanza di tutti. La sanità pubblica deve fare la sua parte attivando strategie efficaci di contact tracing e spegnimento dei focolai. I cittadini devono collaborare: se attraverso comportamenti imprudenti i casi dovessero superare una certa soglia, non ci potranno essere risorse sufficienti per contenere la diffusione del contagio.
Si chiama empowerment. Non esiste una parola corrispondente in italiano. Al cittadino devono essere forniti gli strumenti perché possa, consapevolmente, difendersi dal contagio. L’empowerment, in corso di pandemia, è più potente ed efficace di un vaccino.
Trattare il cittadino come un imbecille da tranquillizzare e coccolare con messaggi rassicuranti va esattamente nella direzione opposta. Come vanno nella direzione opposta i messaggi terroristici che creano panico e reazioni difensive o addirittura negazioniste.
Per sovrastare l’intelligenza del virus serve un cittadino intelligente e consapevole. Ce la faremo?”