“Con le riaperture, molti cominciano a vedere una ripresa dei contagi di Covid-19. Gran parte di questa ripresa” dei contagi “avviene in cluster di casi legati a ritrovi di persone, compresi quelli negli stadi, nei locali, nei luoghi di culto e dove ci sono folle“. Lo ha detto il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, oggi in conferenza stampa da Ginevra.
Il Dg fa il punto sulla situazione della pandemia nel mondo e fa riferimento ad eventi che “possono essere la scintilla che provoca un incendio molto più grande. Ogni paese e comunità deve adottare le proprie decisioni per organizzare tali eventi in modo sicuro, in base al proprio livello di rischio. In alcune circostanze, può essere necessaria la sospensione di eventi per un breve periodo. In altri casi, ci sono modi creativi per organizzare appuntamenti in modo sicuro minimizzando il rischio. Nelle prossime settimane e nei prossimi mesi avranno luogo eventi, festival e celebrazioni di ogni tipo. Ci sono modi per uno svolgimento in sicurezza, con un approccio che preveda misure in grado di garantire la sicurezza delle persone”, conclude.
“Per studi sull’origine del virus, team internazionale a Wuhan”
“L’obiettivo della visita di due colleghi” dell’Organizzazione mondiale della sanità, “che sono andati da Ginevra in Cina” di recente “era preparare le condizioni per il team di esperti che andrà a condurre lo studio” sulle origini del virus. “Quando lo studio partirà e gli esperti internazionali avranno i termini di riferimento, allora certamente andranno a Wuhan per cominciare il loro lavoro, perché è la base delle indagini: partire da dove arriva il primo report” su Covid-19. “Spero che lo studio proceda come previsto”, ha aggiunto Tedros Adhanom Ghebreyesus, spegnendo alcune polemiche riguardo a una missione di due esperti Oms che si sarebbe tenuta nei giorni scorsi, senza fare tappa dove tutto è cominciato, a Wuhan, la prima città che ha riportato casi di coronavirus Sars-CoV-2. La puntualizzazione del Dg arriva in risposta ad alcune domande, sulla scia di articoli in cui sono state riportate alcune preoccupazioni riguardanti il buon esito dell’operazione di approfondimento che l’Oms dovrà fare sui primi ‘atti’ della pandemia.
I due esperti in questione, ha puntualizzato il Dg durante la conferenza stampa da Ginevra, “non avevano nemmeno un piano per iniziare lo studio, ma il compito era solo di sviluppare i termini di riferimento e preparare le condizioni per far sì che il team internazionale che entrerà in campo abbia tutte le condizioni necessarie per iniziare i suoi studi. Non so da dove arrivino quelle informazioni ma il team non aveva in programma di andare a Wuhan”. Il primo obiettivo della missione in Cina, ha aggiunto Mike Ryan, capo del Programma di emergenze sanitarie dell’Organizzazione mondiale della sanità, “è stato lavorare con gli scienziati e le autorità cinesi per definire i termini della questione per una missione internazionale di esperti. Ci saranno due fasi. Gli studi della prima fase saranno studi epidemiologici a Wuhan e si focalizzeranno sulla catena di trasmissione nella metropoli stabilendo ipotesi probabili” per il salto che il virus ha fatto dall’animale all’uomo. E la seconda fase si concentrerà su dettagli riguardanti questo aspetto. Quindi è un approccio molto importante, in questo momento si sta riunendo un team e molti Paesi hanno espresso interesse nel partecipare. Stiamo contattando i partner della rete globale contro le epidemie per assicurarci di ottenere la migliore expertise. Non vediamo l’ora – conclude – di avere una squadra sul campo a Wuhan che collabori con i colleghi cinesi sugli studi per capire l’origine del virus“.