“A Caronia continua senza pause il lavoro dei Vigili del fuoco impegnati nelle operazioni di ricerca del piccolo Gioele, il bambino di 4 anni scomparso insieme alla propria mamma il cui corpo privo di vita è stato ritrovato nei giorni scorsi”, comunicano i Vigili del Fuoco. “Alle ricerche di oggi, coordinate da esperti in topografia applicata al soccorso, stanno partecipando squadre a terra formate da unità SAF (Speleo Alpino Fluviale) e cinofili, mentre droni del nucleo SAPR (Sistemi Aeromobili Pilotaggio Remoto) stanno effettuando rilievi dall’alto della zona della scomparsa” (vedi video in fondo all’articolo).
Le ricerche del piccolo sono “molto difficili”, non solo perché la zona da controllare è vasta quasi 500 ettari, ma anche da un punto di vista emotivo. “Siamo esseri umani e, come tutti, abbiamo le nostre emozioni, siamo padri di famiglia e abbiamo figli anche piccoli, dell’età di Gioele, ma da professionisti del soccorso discerniamo le emozioni dal soccorso“. A parlare con l’Adnkronos è una squadra dei vigili del fuoco che da otto giorni, anche nelle ore notturne, è alla ricerca del piccolo. “L’esperienza ci porta a distaccarci dall’emotività”, racconta uno dei vigili del fuoco impegnati nelle ricerche. Da giorni i Vigili del fuoco hanno sistemato un furgone nel quartier generale delle ricerche, in una stazione di servizio Ip, sulla Strada statale 113 vicino a Marina di Caronia, in linea d’aria a meno di due km dal luogo del ritrovamento del corpo straziato di Viviana.
“In base alle informazioni che abbiamo, tramite una visualizzazione digitale del territorio – spiegano – creiamo delle zone di ricerca che vengono date alle squadre che intervengono, quelle che chiamiamo ‘Tas 1’. Loro monitorano le zone. In base alle tracce che riceviamo decidiamo se bonificare la zona. E se non ci soddisfa il risultato la ribattiamo”. “Si parte dall’ultimo avvistamento della persona ricercata – dicono – e se, nel frattempo, notiamo dei cambiamenti ci adeguiamo”. Così, da sabato pomeriggio, da quando è stato trovato il corpo di Viviana Parisi “sono state rimodulate le zone della ricerca”. “Noi lavoriamo per curve di livello e i territori sono impervi – dice un altro soccorritore – È molto difficoltoso, perché abbiamo delle curve di dislivello di quota”. Un lavoro che viene svolto a “stretto contatto con la Prefettura di Messina”. Le ricerche proseguono anche di notte, come spiegano i vigili del fuoco. “Il nostro lavoro è quello di pianificare le zone di ricerca e pianificare le squadre”.
Le ricerche proseguono incessantemente mentre si avvicina l’ottava notte da quando il bambino è scomparso. È una corsa contro il tempo, anche se in tanti, temono che le speranze di trovarlo vivo si affievoliscano ogni giorno di più.