Le alte temperature stanno mettendo in crisi i ghiacciai alpini. Dopo l’allerta scattata per il ghiacciaio di Planpincieux, in Valle d’Aosta, al momento rientrata, ora il problema tocca anche un gigante di ghiaccio in Svizzera. Il ghiacciaio Turtmann, nel Canton vallese, infatti, è stato interessato da un’importante caduta di seracchi, ossia blocchi di ghiaccio. La sua lingua di ghiaccio è ormai divisa in due parti.
La rottura del ghiacciaio Turtmann in due parti era attesa da tempo ed è avvenuta venerdì 7 agosto, mentre era in corso l’evacuazione della Val Ferret in Italia, a causa dell’allerta del ghiacciaio di Planpincieux. Una trentina di minuti prima del crollo principale, piccole valanghe di ghiaccio avevano annunciato l’evento e permesso ad un testimone di riprendere la scena (vedi video in fondo all’articolo). Il crollo è avvenuto al livello di una zona rocciosa a circa 2.650 metri d’altitudine. La zona era ricoperta da uno strato di ghiaccio, che collegava la parte superiori e quella inferiore del ghiacciaio, che ogni anno era più debole. Dopo il crollo del ghiaccio nella valle, il torrente proveniente dal ghiacciaio, il Turtmänna, è stato ostruito in due ore. Lungo circa 5km, il ghiacciaio Turtmann si estende sul versante nordoccidentale del Bishorn e si trova a poca distanza dal confine italiano, a 18km in linea d’aria dal Cervino
C’è un legame tra questo tipo di eventi e il riscaldamento globale? “C’è sempre un elemento di casualità quando si verificano tali fenomeni. Ma i dati mostrano che il 2020 nel complesso è al momento l’anno più caldo registrato finora. È un anno estremamente caldo, anche se la prima ondata di caldo non è arrivata che a fine luglio. Possiamo benissimo pensare che i ghiacciai soffrano con questo tipo di temperature”, spiega Marianne Giroud Gaillard, meteorologa di Météo Suisse.