Per il 7° giorno consecutivo proseguono le ricerche del piccolo Gioele, bimbo di 4 anni, figlio di Viviana Parisi, dj di origini torinesi trovata morta nelle campagne di Caronia, nel Messinese.
Vigili del fuoco, polizia, finanza, carabinieri con unità cinofile e droni, personale della Protezione civile sono impegnati nell’area dove è stato trovato il cadavere della donna.
Sono stati già controllati oltre 500 ettari, compresi pozzi, rifugi e casolari che si trovano nelle campagna di Caronia, sottostante l’autostrada A20 Messina Palermo dove Viviana Parisi ha avuto un incidente con la sua auto prima di scavalcare il guard rail e scomparire con il piccole.
Gli investigatori hanno sentito i familiari e ascolteranno anche gli operai del furgone con il quale l’Opel Corsa di Viviana ha impattato nella galleria Turdo, che l’hanno vista allontanarsi dopo aver lasciato l’auto nella piazzola.
Il percorso della donna resta ancora al vaglio della Procura di Patti e della polizia che non escludono alcuna ipotesi.
Diversi gli scenari possibili: avrebbe ucciso il figlio e poi si sarebbe suicidata, oppure sarebbe stata uccisa da qualcuno che ha portato via il bambino, o ancora la donna avrebbe affidato Gioele a qualcuno per poi togliersi la vita.
Non si esclude neppure un incidente: Viviana, correndo, potrebbe essere caduta violentemente e avere sbattuto la testa e il piccolo sarebbe fuggito.
Particolari utili potrebbero arrivare dall’autopsia, che chiarirà le cause della morte della donna.
In ogni caso, al momento la priorità resta trovare il piccolo Gioele.
Si svolgerà oggi nella Prefettura di Messina una nuova riunione operativa sulle ricerche del bambino: al centro dell’incontro le strategie da attuare anche nei prossimi giorni. Non è escluso che le ricerche si allarghino anche a Sant’Agata Militello e nei paesi vicini. Si indaga infatti anche sui 20 minuti nei quali Viviana è uscita con l’auto dal casello di Sant’Agata di Militello della Palermo-Messina per poi ritornare sulla stessa autostrada dove ha avuto un incidente.