“Con le ultime bombe d’acqua e grandine che hanno investito a macchia di leopardo l’Italia salgono a milioni di euro i danni causati dal clima impazzito in una estate 2020 colpita da 489 eventi estremi fra nubifragi, trombe d’aria, tempeste di fulmini e di ghiaccio“: è quanto spiega la Coldiretti in riferimento all’ultima ondata di maltempo che in questa stagione sta interessando la penisola devastando frutteti, uliveti, ortaggi in pieno campo, sradicando alberi, danneggiando strutture con tetti scoperchiati e serre divelte.
“Una situazione meteo estrema che in questa estate 2020 ha coinvolto il Paese da nord a sud in uno dei momenti più delicati dell’attività nei campi con la frutta matura sugli alberi, con la vendemmia appena iniziata e con la raccolta già avviata di due miliardi di chili di mele con l’85% proprio fra Piemonte, Veneto e Trentino al centro degli ultimi nubifragi. In dieci anni – evidenzia la Coldiretti – gli effetti dei cambiamenti climatici sono costati oltre 14 miliardi di euro a livello nazionale tra perdite della produzione agricola, danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne con allagamenti, frane e smottamenti
Siamo di fronte – sottolinea la Coldiretti – a una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con grandine di maggiori dimensioni, una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo che mette sempre più a rischio il lavoro degli agricoltori, ma non solo.
I cambiamenti climatici hanno fatto esplodere il pericolo idrogeologico – sottolinea la Coldiretti – su un territorio reso più fragile dalla cementificazione e dalla la perdita negli ultimi 25 anni di oltre ¼ (-28%) della superficie agricola utilizzabile in Italia ridotta ad appena 12,8 milioni di ettari. L’azione congiunta del clima impazzito e la sparizione delle attività agricole che presidiavano e curavano il territorio ha avuto come risultato che – conclude la Coldiretti – più di 9 comuni italiani su 10 (91,3%) sono oggi a rischio di frane e/o alluvioni secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Ispra.”