Gli effetti del caldo intenso sono evidenti anche in Basilicata dove i principali invasi contengono attualmente circa 250 milioni di metri cubi di acqua, 50 in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno: lo rende noto Coldiretti Basilicata “In particolare è nell’invaso di Monte Cotugno che si registra il calo maggiore, con 41 milioni di metri cubi in meno rispetto ad un anno fa“. Per Coldiretti Basilicata “di fronte alla tropicalizzazione del clima servono opere strutturali per raccogliere l’acqua nei momenti piu’ piovosi creando bacini aziendali e utilizzando le ex cave e le casse di espansione dei fiumi per raccogliere acqua, ma occorrono anche interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque. Gli agricoltori sono gia’ impegnati a fare la propria parte per promuovere l’uso razionale dell’acqua, lo sviluppo di sistemi di irrigazione a basso impatto e l’innovazione con colture meno idro-esigenti non deve essere dimenticato che l’acqua e’ essenziale per mantenere in vita sistemi agricoli senza i quali e’ a rischio la sopravvivenza del territorio e la competitivita’ dell’intero settore alimentare“.
“Il vino con il caldo – continua Coldiretti – e’ aumentato di un grado negli ultimi 30 anni, ma si e’ verificato nel tempo un anticipo della vendemmia anche rispetto alla tradizionale partenza di settembre”.
Si sottolinea “una evidente tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una piu’ elevata frequenza di eventi violenti, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi. Il ripetersi di eventi estremi sono costati all’agricoltura italiana oltre 14 miliardi di euro in un decennio tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne. L’agricoltura – conclude Coldiretti Basilicata – e’ l’attivita’ economica che piu’ di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici ma e’ anche il settore piu’ impegnato per contrastarli“.