Almeno 130 persone sono morte da meta’ luglio ad oggi nello Yemen a causa di piogge torrenziali che hanno colpito in particolare il centro storico della capitale Sana’a, patrimonio mondiale dell’Unesco. Lo scrive la BBC online, precisando che decine di persone sono rimaste ferite. Le alluvioni seguite ai violenti nubifragi hanno lasciato il segno nelle tipiche case bianche e marroni della citta’ vecchia della capitale controllata dai ribelli, risalenti all’XI secolo e che finora erano state preservate. Un residente, Muhammad Ali al-Talhi, ha detto alla Reuters – riporta ancora la Bbc – che lui e la sua famiglia sono rimasti senza casa dopo il crollo dell’antico edificio in cui vivevano, avvenuto venerdi’ scorso. “Tutto quello che avevamo e’ sepolto dal fango”, ha aggiunto.
Gli oltre cinque anni di conflitto nello Yemen hanno portato a quella che l’Onu descrive come la peggiore crisi umanitaria del mondo, sempre piu’ vicina a un punto di rottura. Milioni di persone dipendono dagli aiuti alimentari e si ritiene che il coronavirus si stia diffondendo – nella mancanza pressoche’ totale di dati ufficiali – in tutto il Paese. A guerra, carenza di cibo e malattie, e perfino una invasione di locuste, si sono ora aggiunte precipitazioni del tutto eccezionali che avrebbero fatto collassare oltre un centinaio dei millenari palazzi in mattone essiccato. Altri cinquemila edifici del centro storico sono invasi dall’acqua e rischiano di subire danni irreversibili.