E intanto il sottosegretario agli Affari esteri grillino (con delega all’Asia) confonde il Libano con la Libia…

L'Italia mette a segno l'ennesima figura da provincialotti, grazie alla preparazione dei nostri esponenti politici. Ma d'altronde, come dicono i loro sostenitori, 'sono giovani, lasciamoli lavorare'. E noi li lasciamo lavorare, ma se prima avessero anche studiato sarebbe stato meglio
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Si chiama Manlio Di Stefano, è un giovane grillino di belle speranze e riveste niente poco di meno che la carica di sottosegretario agli Affari esteri (con delega all’Asia). La descrizione ‘pomposa’ e altisonante farebbe presa su chiunque, se non fosse che Di Stefano è caduto in fallo, facendo una di quelle gaffe che non possono altro che far dire: ma come fa a rivestire quella carica?

Esseri esperti in Geografia non è obbligatorio per un politico, ma è auspicabile, in particolare se ci si occupa di affari esteri. Dopo le terribili esplosioni avvenute ieri in Libano, Di Stefano ha voluto twittare il suo pensiero nei confronti dei libici. Già, proprio dei libici, ovvero gli abitanti della Libia. I libanesi ci sarebbero rimasti malissimo, sicuramente, se non fosse che sono occupati a contare morti, feriti e danni. Insomma, l’Italia mette a segno l’ennesima figura da provincialotti, grazie alla preparazione dei nostri esponenti politici. Ma d’altronde, come dicono i loro sostenitori, ‘sono giovani, lasciamoli lavorare‘. E noi li lasciamo lavorare, ma se prima avessero anche studiato, il lavoro forse gli sarebbe anche venuto meglio.

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