Coronavirus, il ciclista Damiano Caruso: “Il lockdown una sofferenza per tutti, non si capiva se ci sarebbe mai stata una fine in fondo al tunnel”

Damiano Caruso: "Spero non torni mai più un periodo come quello del lockdown. Vivevamo nell’incertezza"
MeteoWeb

Damiano Caruso è il miglior italiano nella classifica generale del Tour de France 2020: a sei tappe dalla fine della corsa, è 14° in classifica generale nonostante ogni giorno dedichi la sua fatica a proteggere e scortare il capitano della Bahrain-McLaren Mikel Landa, 7° ad appena 32” dal podio.

Dopo il Tour de France, Caruso farà la Liegi-Bastogne-Liegi prima di concludere una stagione breve ma intensa.

Spero non torni mai più un periodo come quello del lockdownha spiegato l’esperto ciclista siciliano ai microfoni di StrettoWeb –  E’ stata una sofferenza per tutti, a partire dalla gente che stava male e fino a chi si è ritrovato relegato a casa privato della libertà. Il motivo c’era, ci mancherebbe, le motivazioni erano valide ma è stato un periodo molto difficile per tutti. Noi siamo abituati tutti i giorni ad andar fuori a pedalare per 4-5 ore al giorno, e ci siamo ritrovati a fare i rulli due volte al giorno, in casa, la mattina e il pomeriggio. Vivevamo nell’incertezza, non si capiva se ci sarebbe mai stata una fine in fondo al tunnel: si riparte, non si riparte, le squadre erano in difficoltà… C’è stato un periodo di incertezza e di preoccupazione. Poi lentamente si è tornati alla normalità. Io l’ho vissuta inizialmente con un certo stato d’ansia, poi mi sono tranquillizzato e ho ripreso di nuovo i miei ritmi. Alla fine anche quando siamo stati tutti fermi 4-5 settimane a casa, c’è stato comunque il tempo per riprepararsi e siamo ritornati tutti allo stesso livello anzi, questo Tour ha un altissimo livello, quindi quel periodo non ha intaccato il livello delle performance“.

Qui l’intervista completa:

Tour de France, Damiano Caruso a StrettoWeb: “tappa di mercoledì è mostruosa, il Col de la Loze può ribaltare la classifica. Lockdown è stato terribile, spero mai più”

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