Coronavirus, Sileri concorda con il virologo Silvestri: “Ne usciremo a metà 2021”

Sileri concorda con il virologo Guido Silvestri, secondo cui sarà l'ultima stagione autunnale-invernale in cui dovremo convivere col Coronavirus:
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Secondo il Viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri è possibile ridurre i tempi della quarantena, in particolare in riferimento a chi è bloccato in casa perché è stato in contatto con un parente, un collega, un compagno di classe, un contatto stretto positivo (purché ovviamente risulti negativo al tampone).
Oggi una persona va in quarantena per due ragioni: se è positiva, che non vuole dire per forza malato, deve fare un percorso particolare e attendere la negativizzazione attraverso due tamponi da effettuare a 24 ore di distanza l’uno dall’altro. In questo caso dobbiamo essere cauti, perché non sappiamo quanto una persona positiva possa trasmettere il virus. Ma di certo non possiamo attendere un mese né i due tamponi negativi; ne basta uno,” ha spiegato Sileri intervistato da Qn.
Altro discorso è quello del cosiddetto ‘contatto stretto’: va pure lui in quarantena dopo aver avuto a che fare con una persona risultata positiva, ma non ha sintomi e probabilmente non ha mai contratto il virus. In questo caso, dopo aver atteso sette giorni e un tampone negativo, questa persona è libera. Le possibilità che possa sviluppare i sintomi dopo questo periodo, a fronte di un’incubazione che dura 4-5 giorni, sono estremamente basse“.

Sileri concorda con il virologo Guido Silvestri, docente negli USA, secondo cui sarà l’ultima stagione autunnale-invernale in cui dovremo convivere col Coronavirus: “Ha ragione Silvestri, anche secondo me è così: usciremo da questa crisi a metà 2021“. Nel frattempo “dobbiamo lavorare su due binari paralleli: da una parte c’è la ricerca del vaccino, fondamentale; ma serve tempo per trovarlo e somministrarlo per arrivare all’immunità di gregge impedendo così la circolazione del virus. E poi ci sono le terapie“.

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