Corsa al vaccino anti-Covid, USA e Cina allo sprint finale: per Trump “potrebbero essere distribuiti già ad ottobre”

Negli USA, 3 vaccini sono giunti "nella fase finale con i test clinici", mentre in Cina sono in dirittura d'arrivo altri 4 vaccini contro il Covid-19
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Continua la corsa al vaccino contro il Covid-19: al momento, le potenze più vicine al traguardo sono Stati Uniti e Cina. Globalmente, al momento sono almeno 92 gli studi su un vaccino giunti alla fase dei test pre-clinici su animali, mentre altri 40 vengono testati sull’uomo; di questi solo 9 hanno raggiunto la fase 3, quella di inoculazione a migliaia di volontari, mentre altri tre hanno ottenuto la successiva approvazione per un uso limitato. Negli USA, 3 vaccini sono giunti “nella fase finale con i test clinici”, mentre in Cina sono in dirittura d’arrivo altri 4 vaccini, gia’ classificati in fase 3. Poco dopo l’annuncio del presidente americano Donald Trump, durante un comizio nel Wisconsin, sui tre candidati vaccini contro il Covid-19 giunti ai test clinici, è arrivata la dichiarazione del ministro della Scienza e della Tecnologia cinese, Wang Zhigang, che illustrando ad un forum sulla sanita’ gli ultimi sviluppi cinesi nel contrasto alla pandemia ha scandito: “Al momento, undici nuovi vaccini contro il Covid-19 sono nella fase degli studi clinici, quattro dei quali sono entrati nella fase 3″.

vaccino coronavirusNegli USA e’ il vaccino sviluppato dalla casa farmaceutica Moderna – fondato sulla produzione di proteine virali nel corpo – ad essere giunto la fase 3, coinvolgendo sul territorio nazionale 30 mila persone in 89 luoghi diversi. Il governo americano ha contribuito alle ricerche con un finanziamento di quasi 1 miliardo di dollari. Le ricerche portate avanti in partenariato con i National Institutes of Health, hanno dimostrato che il vaccino protegge le scimmie dal coronavirus. La fase 3 è in corso dal 27 luglio, mentre l’11 agosto, l’amministrazione Trump ha dato un ulteriore finanziamento di 1,5 miliardi di dollari in cambio di 100 milioni di dosi, se il vaccino risultera’ sicuro ed efficace. L’altro colosso farmaceutico in pole position e’ la Pfizer, che il 12 settembre ha rivelato che intende espandere i propri test a circa 44 mila volontari, compresi giovani tra i 16 e i 18 anni, nonche’ persone che presentano gia’ patologia tra cui epatite e Hiv. Il piano di Moderna, invece, dettaglia in ben 135 pagine le modalita’ della propria fase tre: e’ la prima societa’ farmaceutica di rilievo a specificare in tal modo i propri piani.

Per quanto riguarda i tempi, due giorni fa il presidente Trump ha affermato che i primi vaccini potranno essere distribuiti gia’ in ottobre: “Siamo piu’ vicino ad un vaccino di quanto non si dica. Crediamo che possiamo partire da meta’ ottobre, o appena un po’ piu’ tardi”. Stando ad un documento dell’agenzia federale per la salute Cdc (Centers for Disease Control and Prevention), un vaccino potra’ essere disponibile a inizio novembre, “mentre una quantita’ significativamente maggiore potra’ essere distribuito per gennaio 2021“. 

Anthony Fauci
Foto Drew Angerer/Getty Images

Anthony Fauci e’ pronto a scommettere su un vaccino efficace per novembre o dicembre tuttavia lascia aperta la possibilita’ anche per ottobre. Intervenuto ad una tavola rotonda virtuale del Congressional Hispanic Caucus Institute, l’immunologo americano ha detto che alla fine le probabilita’ dipendono dal numero di infezioni che si verificano durante la sperimentazione. “Per dire se un vaccino e’ efficace – ha detto – i ricercatori devono rilevare 150 infezioni nell’area di sperimentazione, al momento la sperimentazione e’ a due terzi del numero totale delle persone a cui si intende somministrare dosi”. Fauci non esclude che i risultati possano arrivare prima. Ha inoltre spiegato che i ricercatori sperimentano i vaccini somministrando dosi ad alcune persone e placebo ad altre poi aspettano di vedere se coloro ai quali e’ stata somministrata una dose reale sviluppano meno casi e sintomatologie meno gravi.

Per quanto riguarda le ricerche in corso in Cina, la CanSino Biologics ha sviluppato un vaccino basato sull’adenovirus chiamato Ad5, in partnership con l’Istituto di Biologia dell’Accademia delle scienze mediche militari cinese. L’esercito cinese ha approvato il vaccino lo scorso 25 giugno, autorizzandone l’uso per un anno, classificandolo come “farmaco particolarmente necessario“. La societa’ privata cinese Sinovac Biotech sta testando un vaccino da virus inattivato, chiamato CoronaVac. La fase 3 e’ stata lanciata in Brasile, a luglio, e in Indonesia ad agosto. Secondo quanto riferito da alcuni media, a luglio il governo cinese ha concesso un’approvazione d’emergenza per un uso limitato del vaccino. Dopo aver stipulato un accordo con l’Indonesia per la consegna di 40 milioni di dosi entro marzo 2021, la Sinovac ha dato il via alla produzione. Dopodiche’ e’ l’Istituto di prodotti biologici di Wuhan ad aver sviluppato un vaccino con un virus inattivato, di cui la societa’ statale Sinopharm ha lanciato la fase di test clinici. La Sinopharm sta testando un secondo vaccino sviluppato da un virus inattivato con l’Istituto di prodotti biologici di Pechino. A luglio, per entrambi, ha preso il via la fase 3 negli Emirati Arabi Uniti, dove 5 mila volontari hanno assunto quello di Wuhan e altri 5 mila quello di Pechino. Ad agosto solo quello di Wuhan e’ stato testato nella fase 3 in Peru’ e Marocco. Questa estate, Pechino ha dato l’approvazione a entrambi i vaccini. Secondo Sinopharm, il vaccino potrebbe essere pronto entro fine 2020.

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