A volte inizia con un senso di intorpidimento, accompagnato da una sensazione dolorosa di corpo estraneo all’ano, bruciore intenso con sensazioni di punture di spillo a livello vaginale, per poi passare a vere e proprie fitte che tolgono il respiro e, infine, stabilizzarsi in un fastidio costante. Il dolore pelvico è un compagno subdolo, la cui causa, spesso, è legata ad una sofferenza del nervo pudendo. Le cause sono numerosissime e vanno dalle ginecologiche alle anorettali, dalle gastrointestinali alle urologiche, ma sono in aumento le cause psicologiche e neuromuscolari. Queste ultime due sono le più difficili da trattare, poiché è arduo intervenire sulle origini, a differenza delle altre.
La diffusione del problema ha portato la comunità scientifica a parlare di vera e propria sindrome del dolore pelvico cronico, poiché deriva da una serie di possibili meccanismi, alcuni dei quali rimangono spesso misconosciuti o mal definiti. Tanto che, ancora ad oggi, é compresa nel novero delle malattie rare. Il dolore è classicamente avvertito in sede pelvica con irradiazioni a livello inguinale, lombare, genitale, sacrococcigeo, anale e pubico. Questa sindrome è solitamente una condizione altamente invalidante per la persona che ne è affetta, perché spesso al dolore si associa una sofferenza psicologica che si ripercuote negativamente sulla vita della donna.
Intervenire sul dolore significa quindi restituire serenità e fiducia in se stesse, dando la possibilità di vivere relazioni intime soddisfacenti liberandosi da una condizione di silenziosa invalidità. Il dolore allodinico puó impedire, addirittura, l’utilizzo di indumenti intimi. Lo Studio SATA di Banchette di Ivrea (TO) tratta molti di questi casi di dolore al nervo pudendo. Qui opera il dottor Rodolfo Bucci, specialista in Anestesiologia, terapia e cura del dolore, nonché responsabile per l’Europa del prestigioso “The Barolat neuromodulation institute”, centro di riferimento mondiale per le patologie dolorose di carattere neuropatico. L’approccio terapeutico di questa sindrome invalidante prevede dapprima una procedura con radiofrequenza pulsata sul forame sacrale da cui origina il nervo. Solo successivamente, se il risultato ottenuto non si dimostra duraturo nel tempo, é necessario ricorrere alla neuro stimolazione a permanenza.