Chiamata anche “pianta dei suicidi” per la sua dolorosa puntura, la Gympie-Gympie (Dendrocnide moroides), molto comune nel Queensland (Australia), può fare molto male. Ora un nuovo studio condotto da Edward Gilding, scienziato dell’Institute for Molecular Bioscience dell’University of Queensland, svela cosa si cela dietro la sua dolorosa puntura. “All’inizio è sorprendente come uno shock elettrico o per coloro che hanno tatuaggi, simile a fare un tatuaggio. Poi il dolore si attenua lentamente nel corso delle ore fino a diventare un’irritazione pulsante che brucia”, spiega l’esperto.
Inoltre, la puntura della Gympie-Gympie non si presenta solo come un dolore immediato ma provoca anche sintomi che possono durare per giorni, a volte persino settimane. In precedenza, si credeva che il dolore emergesse per il semplice ingresso dei suoi sottili peli nella pelle, ma questo non spiegava il dolore intenso e duraturo. Per comprendere meglio cosa c’è dietro questo dolore persistente rispetto ad altri “parenti” della Gympie-Gympie, gli scienziati hanno separato estratti dalle foglie e dai peli e ne hanno misurato l’abilità di provocare dolore nei topi. Uno degli estratti è stato in grado di provocare forti reazioni dolorose.
La molecola misteriosa è stata chiamata “gympietide”, un richiamo al nome della pianta. Queste molecole sono simili alle tossine di ragni velenosi e lumache marine, sia nella forma che nei neuroni specifici che colpiscono. Condividono anche lo stesso set di legami chimici che stabilizzano le tossine, che potrebbe spiegare il dolore persistente. “Un’ipotesi alternativa è che le tossine provochino cambiamenti nel nostro corpo che vengono ripristinati molto lentamente e persistono per molto tempo dopo che la tossina è stata eliminata”, spiega Thomas Durek, co-autore dello studio.
Questo è un esempio di ciò che gli scienziati chiamano “evoluzione convergente tra regni”, ossia quando due tipi di organismi viventi completamente diversi evolvono tratti simili. “È un fenomeno curioso da osservare ma non senza precedenti. Si ritiene, per esempio, che gli occhi si siano evoluti indipendentemente decine di volte. Ciò è dimostrato dalla disposizione molto diversa dell’occhio composto di un insetto e del nostro occhio. Problemi simili possono portare a conclusioni simili. Nel caso di animali velenosi, un avvelenamento ha lo scopo di neutralizzare la preda o il predatore. Una pianta che forse non vuole essere mangiata potrebbe aver elaborato una soluzione simile per evitare di essere danneggiata”, spiega Gilding.
Irina Vetter, co-autrice dello studio, ha dichiarato che una migliore comprensione della puntura della Gympie-Gympie aiuterebbe nel trattamento del dolore, ma potrebbe anche contribuire alla creazione di nuovi antidolorifici per l’uomo. “Crediamo che possa fornire delle risposte su come il dolore diventa cronico e potrebbe fornire informazioni su nuovi trattamenti per il dolore cronico”, conclude l’esperta.