Il nuovo supercomputer meteo che sarà installato al Tecnopolo di Bologna, sarà 5 volte più potente attuale dell’attuale supercomputer di Reading, in Gran Bretagna, e fornirà previsioni meteo accurate. “Sara’ cinque volte piu’ potente”, spiega all’ANSA il professor Matteo Dell’Acqua, alla guida del Data Center, e scattera’ “fotografie” delle previsioni meteo sempre piu’ nitide. Le allerte meteo saranno più precise e mirate, perché si potrà sapere con precisione sempre maggiore dove e quando c’è probabilità che si verifichino fenomeni estremi, come una bomba d’acqua o una tromba marina. La potenza di calcolo installata a Bologna, con 8mila nodi, sara’ cinque volte maggiore di quella attuale del Centro e il nuovo supercomputer, un BullSequana di Atos, entrera’ nella top ten mondiale.
Il professor Dell’Aqua, francese di origini italiane, ex numero due del Centro meteo Francia, che da mesi fa la spola tra Reading e Bologna dove guiderà un team di 25 persone, ha precisato che ciò che conta è che si stringerà la griglia tridimensionale intorno al globo dai cui punti arrivano i dati per ottenere le previsioni meteorologiche. Come se si scattasse una fotografia delle previsioni del tempo su una mappa e se l’immagine avesse una risoluzione sempre piu’ nitida. Al momento i dati di temperatura, umidita’ e vento che tra gli altri compongono le condizioni dell’atmosfera sono disponibili su una griglia che in orizzontale misura nove chilometri per nove e in verticale e’ suddivisa in 140 livelli. Col nuovo supercomputer avremo una maglia piu’ stretta, di cinque chilometri per cinque in orizzontale e 150 livelli in verticale.
“Cosi’ cattureremo meglio i fenomeni estremi locali, i temporali, le trombe d’aria, e avremo probabilita’ ancora maggiori di ‘vedere’ eventi piccoli e molto localizzati dal punto di vista geografico”, quelli che tra l’altro per la loro violenza fanno piu’ danni e che a causa dei cambiamenti climatici sono destinati a verificarsi con maggiore frequenza. Il “trasloco” del Centro europeo per il Meteo da Reading a Bologna sara’ un’operazione lunga e complessa. A Reading sono in corso test di sistema su una versione in miniatura del supercalcolatore: servono a verificare che i programmi girino bene e non si perdano pezzi per strada. Anche questo “modellino” arrivera’ a Bologna e continuera’ a essere usato come cavia: qualsiasi operazione, qualsiasi aggiornamento, prima di essere fatta sul supercomputer, verra’ prima testata sul modellino.
A dicembre, se la struttura del Tecnopolo sara’ pronta e non subira’ altri ritardi anche causa pandemia, comincera’ l’installazione delle due macchine gemelle che compongono il supercalcolatore: una e’ la macchina operativa, quella che non deve mai fermarsi e che fornisce le previsioni meteo, l’altra e’ la macchina usata per la ricerca. Quest’ultima e’ anche un sistema di backup: entra in funzione se la prima ha problemi. Dall’installazione del supercomputer a Bologna fino allo spegnimento di quello di Reading passera’ un anno: negli ultimi tre mesi i due super calcolatori lavoreranno in parallelo e solo se tutto andra’ bene – cioe’ se daranno risultati identici – ci sara’ lo switch finale.