Secondo il verbale del sopralluogo eseguito da Ispra e Carabinieri presso il recinto del Casteller, dove si trovano gli orsi M49, M57 e DJ3, vengono somministrati psicofarmaci agli animali, rinchiusi separatamente in gabbie di pochi metri quadrati e dalle porte bloccate, in fortissime condizioni di stress psico-fisico, che li portano addirittura a rifiutare il cibo. I tre orsi ospitati nella struttura “sono stati sottoposti a sedazione – si legge nel verbale – al fine di mitigare gli effetti stressogeni del disturbo derivato dai lavori” in corso nella struttura, e pertanto non è stato possibile “valutarne compiutamente lo stato di salute”. Somministrazioni quotidiane “di integratore a base di acido gamma amminobutirrico con effetto inibitorio del sistema nervoso centrale”. E alla data del 10 settembre, il medico veterinario incaricato segnala, riporta il verbale, che “nell’arco di 48 ore la situazione ha subito un grave peggioramento. Tutti e tre gli orsi versano in una situazione di stress-psico-fisico molto severa” e che M49 “ha smesso di alimentarsi e scarica tutte le sue energie contro la saracinesca della tana” e non va meglio con gli altri due esemplari per cui si è deciso di somministrare alprazolam, un ansiolitico, a M49 e M57.
La commissione che ha visitato il recinto evidenzia infatti che DJ3, l’orsa che Fugatti vorrebbe spostare per liberare spazio da destinare ad altri orsi da rinchiudere al Casteller, se trasferita nello zoo di Spormaggiore (Trento) correrebbe gravi rischi, considerando che dovrebbe essere inserita in un contesto nel quale vivono già altri orsi. Per questo nella denuncia chiederemo il sequestro dell’orsa. ”Ma il furore del Presidente Fugatti ha condannato alla reclusione al Casteller anche un numero imprecisato di orsi, quelli che secondo la sua ordinanza si aggirano nei pressi degli abitati di Andalo e Dimaro Folgarida: nella diffida chiediamo anche l’immediato ritiro di tale assurda ordinanza, che condannerebbe a una vita da ergastolani orsi che non hanno mai causato alcun problema”, conclude Vitturi.