Attentato a Nizza: l’uomo che ha decapitato una donna e ucciso altre due persone era sbarcato a Lampedusa

L'attentatore che ha colpito nella chiesa di Nizza era da poco sbarcato a Lampedusa assieme ad altri migranti
MeteoWeb

La notizia è appena stata battuta dalle agenzie di stampa: l’attentatore che ha colpito nella chiesa di Nizza era sbarcato a Lampedusa a fine settembre, assieme ad altri migranti. La polizia francese é riuscita a identificarlo grazie al foglio rilasciato dalla Croce Rossa rivenuto in tasca. E’ un tunisino di 21 anni: il suo nome è Brahim Aoussaoui. Lo si apprende da fonti degli inquirenti.

La conferma delle modalità con cui il tunisino è entrato in Europa arriva da fonti degli apparati di sicurezza secondo le quali proprio in Sicilia c’era stata la prima registrazione dell’uomo. Sono in corso tutti gli accertamenti, in Italia, per ricostruire i vari spostamenti del killer, in stretto contatto con le autorità francesi. Non è la prima volta che un tunisino sbarcato in Italia si è poi reso protagonista di atti di terrorismo in Europa: a febbraio del 2011 sempre a Lampedusa, arrivò insieme ad altre migliaia di tunisini, Anis Amri, l’autore della strage al mercatino di Natale di Berlino nel 2016. Al momento dello sbarco Amri si dichiarò minorenne e fu trasferito in un centro per minorenni in Sicilia.

Il 9 ottobre scorso Brahim Aoussaoui, il 21enne tunisino attentatore di Nizza, sarebbe stato fotosegnalato dal personale della Questura a bordo della nave quarantena Rhapsody, approdata al porto di Bari giovedì 8 ottobre proveniente da Lampedusa. L’uomo aveva ricevuto un ordine di espulsione dal territorio italiano con invito a rimpatrio. Le autorita’ francesi lo avrebbero riconosciuto grazie ad un foglio rilasciato dalla Croce Rossa Italiana. 

Aoussaoui, lo scorso 20 settembre, come apprende l’Adnkronos, era stato indagato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Con lui vennero iscritti nel registro degli indagati anche gli altri connazionali arrivati quel giorno sull’isola delle Pelagie. Quel giorno arrivarono a Lampedusa una ventina di barconi con a bordo soprattutto tunisini, tra cui il terrorista.


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