Arriva da Tesla una notizia che di certo non farà sorridere i proprietari di auto elettriche del famoso marchio. L’azienda ha fatto un clamoroso dietrofront, eliminando le ricariche gratuite tanto promosse. Una svolta che non coinvolge però tutti i possessori di auto elettriche Tesla: chi ha infatti comprato una vettura con le ricariche gratis per sempre, continuerà ad usufruire di questa agevolazione, e non pagherà nulla, chi, invece, possiede una Model 3 o una Model Y e non ha incluse le ricariche gratis, sarà costretto ad aprire il proprio portafoglio a causa dell’incremento del costo al kWh delle ricariche. Un rincaro minimo che porterà i possessori di Model 3 e Model Y a pagare 31 centesimi al kWh.
A far discutere di più, però, è l’introduzione della tariffa di occupazione: chi lascerà la propria vettura attaccata al caricatore anche dopo l’avvenuta ricarica, pagherà ben 40 centesimi ogni minuto extra. La tariffa scatta dopo 5 minuti dal completamento della ricarica, ma si attiverà solo se il 50% delle colonnine della stazione Supercharger è occupato. Nel caso in cui le colonnine dovessero essere tutte occupate, la tariffa salirà addirittura a 80 centesimi al minuto. Per gli ‘smemorati’ ci pensa l’app di Tesla a mandare un avviso quando la carica è quasi competata.
Cambiamenti importanti per i clienti Tesla, dovuti ad una leggerezza della casa: l’azienda, infatti non era a conoscenza di una normativa europea, diversa da quella americana. Tesla si è dovuta iscrivere all’elenco di fornitori di energia, per poterla vendere ai possessori delle sue auto e una volta riconosciutole questo permesso ha la possibilità di fatturare le vendite, rispettando la legge.