BepiColombo passa vicino a Venere nel suo viaggio verso Mercurio e invia cartoline a Terra [FOTO e VIDEO]

BepiColombo è la prima missione europea su Mercurio. Lanciata il 20 ottobre 2018, sta affrontando un viaggio di sette anni verso il pianeta roccioso
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La missione ESA-JAXA BepiColombo ha completato il primo dei due passaggi ravvicinati a Venere necessari per metterlo sulla rotta verso il pianeta più interno del sistema solare, Mercurio.

Il massimo avvicinamento di questo passaggio ha avuto luogo alle 05:58 (03:58 GMT) questa mattina, a una distanza di circa 10.720 km dalla superficie del pianeta.

Lanciata il 20 ottobre 2018, la sonda necessita di nove passaggi ravvicinati per sfruttare la gravità – uno della Terra, due di Venere e sei di Mercurio – prima di entrare in orbita intorno al pianeta nel 2025. I passaggi ravvicinati o flyby utilizzano la spinta gravitazionale dei pianeti per aiutare ad alterare la velocità e la direzione del veicolo spaziale, e insieme al sistema di propulsione elettrica solare della navicella, aiutano BepiColombo a sterzare nell’orbita di Mercurio contro la forte attrazione gravitazionale del Sole.

Il primo flyby – della Terra – ha avuto luogo il 10 aprile di quest’anno, inviando immagini toccanti del nostro pianeta nel momento in cui il mondo affrontava le misure di contenimento a causa della pandemia da COVID-19.

Sorvolando in telelavoro

bepi colombo venere
Copyright ESA

Per il passaggio ravvicinato di Venere abbiamo portato avanti la maggior parte dei preparativi degli ultimi tre mesi in telelavoro, con soltanto il numero minimo di personale necessario sul sito durante il passaggio, per garantire le operazioni in sicurezza del veicolo spaziale“, commenta Elsa Montagnon, Responsabile Operazioni del veicolo spaziale BepiColombo, dell’ESA.

Il team al centro controllo missione dell’ESA a Darmstadt, in Germania, comprendeva quattro membri della squadra del controllo di volo suddivisi in due gruppi su un periodo di 36 ore, insieme a un responsabile della stazione di terra, e a due altri membri del team che si sono aggiunti al momento del passaggio più vicino per gestire le immagini che venivano scaricate dalla sonda.

Il flyby di per sé ha avuto molto successo” conferma Elsa Montagnon. “La sola differenza con le normali fasi di crociera è che in prossimità di Venere abbiamo chiuso temporaneamente le serrande di ciascuno dei sensori stellari che ci si aspetta siano accecati dal pianeta, un po’ come quando chiudiamo gli occhi per evitare di guardare il Sole“.

Due delle tre telecamere di monitoraggio a bordo del Mercury Transfer Module sono state attivate durante delle sessioni dedicate di ripresa immagini da 20 ore prima del passaggio ravvicinato fino a 15 minuti dopo. Da lontano, Venere è visto come un piccolo disco nel campo visivo della telecamera, vicino al corpo del veicolo spaziale. Durante la fase di massimo avvicinamento, il pianeta domina la veduta, ‘spuntando’ dietro all’asta del magnetometro del Mercury Planetary Orbiter.

Scienza in corso

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Copyright ESA/BepiColombo/MTM, CC BY-SA 3.0 IGO

Sette degli undici strumenti a bordo del modulo orbitante europeo European Mercury Planetary Orbiter, più il suo monitor per le radiazioni, e tre dei cinque del modulo orbitante giapponese Japanese Mercury Magnetospheric Orbiter, erano attivi durante il passaggio ravvicinato. Sebbene l’insieme di strumenti sia progettato per studiare il roccioso ambiente sprovvisto di atmosfera di Mercurio, il passaggio ravvicinato ha offerto un’opportunità unica di raccogliere interessanti dati scientifici di Venere.

Dopo il successo del passaggio ravvicinato della Terra, dove gli strumenti hanno lavorato anche meglio delle aspettative, siamo ansiosi di vedere cosa verrà fuori dal flyby di Venere“, aggiunge Johannes Benkhoff, Scienziato di Progetto di BepiColombo dell’ESA.

Dovremo essere pazienti mentre i nostri specialisti di Venere esaminano attentamente i dati, ma ci auguriamo di poter fornire alcuni profili della temperatura e densità dell’atmosfera, informazioni sulla composizione chimica e sulla copertura nuvolosa, e sull’interazione con l’ambiente magnetico tra il Sole e Venere. Ma preferiamo anticipare più risultati il prossimo anno invece che adesso, considerate la minore distanza del passaggio ravvicinato, quindi seguiteci!

Il passaggio ravvicinato del 2021, previsto il 10 agosto, vedrà il veicolo spaziale passare entro soli 550 km dalla superficie del pianeta.

Lavoro di squadra al telescopio

L’incontro di oggi ha inoltre fornito l’opportunità di effettuare rilievi simultanei con la sonda della JAXA per l’esplorazione di Venere, Akatsuki Venus Climate Orbiter, e con il suo osservatorio spaziale in orbita terrestre bassa, Hisaki Spectroscopic Planet Observatory, oltre a osservatori a terra per lo studio di Venere da diversi punti di osservazione e su diverse scale.

Akatsuki è attualmente il solo veicolo spaziale in orbita intorno a Venere e per via della sua orbita ellittica si trovava in effetti 30 volte più distante dal pianeta che BepiColombo durante il passaggio ravvicinato; ciò significa che possiamo comparare osservazioni ravvicinate di BepiColombo con la veduta in scala globale di Akatsuki“, commenta Go Murakami, Scienziato di Progetto di BepiColombo alla JAXA.

Una vasta campagna di osservazioni coordinate che coinvolge sia professionisti che astronomi dilettanti è in corso, e darà una visione tridimensionale di ciò che succede nell’atmosfera di Venere nel tempo, visione che non si può raggiungere con una sonda o un telescopio solamente” afferma Valeria Mangano, presidente del gruppo di lavoro del passaggio ravvicinato a Venere.

I prossimi passi

Mentre le squadre scientifiche sono impegnate con i nuovi dati ottenuti dal flyby, le squadre delle operazioni valuteranno le prestazioni del passaggio ravvicinato a Venere e provvederanno a una correzione ordinaria della traiettoria del satellite il 22 ottobre. Il prossimo arco dedicato di propulsione elettrica solare è pianificato per maggio 2021.

BepiColombo farà anche il primo passaggio ravvicinato di Mercurio il prossimo anno, ad ottobre, a una distanza di appena 200 km, fornendo un primo stuzzicante assaggio di ciò che seguirà una volta che i due moduli scientifici orbitanti arriveranno nelle loro orbite dedicate intorno al pianeta. Là, studieranno i misteri di Mercurio, rispondendo a numerose questioni aperte di scienza planetaria, come ad esempio: dove, nel sistema solare, si è formato Mercurio? Quale è la natura del ghiaccio dei crateri oscurati di Mercurio? Il pianeta è ancora geologicamente attivo? Come può un pianeta tanto piccolo avere ancora un campo magnetico?

A ogni passaggio ravvicinato completato, facciamo un passo avanti per rispondere ad alcune di queste intricate domande sul misterioso pianeta Mercurio“, aggiunge Johannes Benkhoff. “Apprendere di più su Mercurio farà luce sulla storia dell’intero sistema solare, e ci aiuterà a meglio comprendere il nostro posto nello spazio“.

Sebbene le spinte gravitazionali abbiano una funzione pratica per metterci sulla rotta per Mercurio, è meraviglioso avere queste brevi opportunità di osservare Venere mentre voliamo nel sistema solare“, afferma Simon Plum, Capo delle Operazioni di Missione dell’ESA.

Grazie ai team, che negli ultimi mesi hanno lavorato duramente dietro le quinte per rendere questo flyby un successo. Mentre lavoriamo con incredibilmente grandi distanze e un’enorme quantità di spazio quando navighiamo nel sistema solare, stiamo nuovamete affrontando queste speciali operazioni in una situazione di pandemia, dove la distanza tra le persone è importante e la sicurezza dei nostri colleghi rimane la priorità numero uno“.

Informazioni su BepiColombo

BepiColombo è la prima missione europea su Mercurio. Lanciata il 20 ottobre 2018, sta affrontando un viaggio di sette anni verso il pianeta roccioso più piccolo e meno esplorato del nostro sistema solare. La missione è uno sforzo congiunto tra ESA e l’agenzia spaziale giapponese JAXA, effettuata sotto la guida dell’ESA.

BepiColombo comprende due moduli scientifici orbitanti: MPO (Mercury Planetary Orbiter) dell’ESA e Mio (Mercury Magnetospheric Orbiter) della JAXA. Il modulo europeo di trasferimento su Mercurio MTM (European Mercury Transfer Module) porta i moduli orbitanti su Mercurio. Dopo l’arrivo su Mercurio a fine 2025, il veicolo spaziale si separerà e i due moduli effettueranno delle manovre per inserirsi nelle loro orbite polari dedicate intorno al pianeta. Con le operazioni scientifiche che cominceranno a inizio 2026, entrambi i moduli orbitanti raccoglieranno dati durante la missione standard di un anno, con una possibile estensione di un ulteriore anno.

La missione prende il nome dal matematico e ingegnere italiano Giuseppe (Bepi) Colombo (1920-84).

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