La riunione sarebbe stata chiesta dal ministro della Scuola, Lucia Azzolina, per fare il punto con il premier Giuseppe Conte e i capidelegazione di maggioranza, a quanto apprende l’Adnkronos. Dal confronto in corso, a quanto viene riferito, non sono attese decisioni. Per Azzolina, le scuole vanno tenute aperte, come del resto in Francia e in Germania, entrate in lockdown ma fatta salva la possibilità per i ragazzi di restare sui banchi. Una linea condivisa dai 5 Stelle -“è l’ultima cosa che il governo deve chiudere“, ripete il capo delegazione grillino, Alfonso Bonafede agli alleati di governo- e anche da Italia Viva, da sempre per le scuole aperte. “I nostri ragazzi, tutti, hanno bisogno della scuola in presenza”, ha detto anche oggi Teresa Bellanova. Ma non tutta la maggioranza è così categorica alla luce dei dati sul contagio. Resterebbe la linea fin qui seguita dal governo con la possibilità per le Regioni di ulteriori restrizioni, comprese le scuole, come stabilito dal Dcpm.
Una possibilità già ‘utilizzata’ dalla Puglia di Michele Emiliano e dalla Campania di Vicenzo De Luca, che oggi ha deciso una ulteriore stretta sulle scuole dell’infanzia. La linea di Azzolina non coincide con quella del ministro della Salute, Roberto Speranza. “Abbiamo tutti passato l’estate a rendere le scuole piu’ sicure. Il rischio zero non esiste, ma abbiamo regole precise e Protocolli da attuare”, ha detto Azzolina, nell’incontro di oggi con i sindacati. Il ministro ha ribadito l’importanza di tenere aperta la scuola che “non e’ solo luogo di apprendimento, ma anche di socialita’, luogo in cui si imparano regole e, in determinati territori, si viene sottratti alla strada. Togliere la scuola in presenza – ha sottolineato – rischia di essere persino pericoloso“. Per la ripartenza “sono stati messi 3 miliardi, abbiamo fatto lavori di edilizia leggera garantendo 40 mila aule in piu’, sono stati acquistati strumenti tecnologici e nuovi arredi. Investimenti strutturali che rimarranno. Con il Decreto Ristori abbiamo stanziato altri 85 milioni per la didattica digitale, in questi giorni ho firmato un decreto da 3,6 milioni per le connessioni nel secondo ciclo. Lo sforzo e’ massimo. Questo – ha concluso Azzolina – e’ un momento difficile per il Paese, ma il nemico comune e’ uno solo, il Covid. L’Italia vince la sfida se resta unita. E la scuola e’ luogo di unita’ per eccellenza“.
“Per il governo la scuola e’ un presidio fondamentale”, ribadiscono fonti di Palazzo Chigi al termine della riunione. “Sulla scuola si decidera’ quando il governo optera’ per ulteriori misure anti-Covid”, spiegano fonti qualificate di governo senza specificare quanto il premier passera’ alla nuova stretta. “Potra’ essere domani, tra una settimana o tra due settimane”, spiegano le stesse fonti.