Coronavirus, la svolta dell’Alto Adige: tamponi solo ai sintomatici, per chi non ha sintomi un unico test a fine quarantena

Coronavirus, l'Alto Adige adegua i test focalizzandosi sui sintomatici: la scelta potrebbe rappresentare un modello per tutta l'Italia
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In Alto Adige, d’ora in poi, persone asintomatiche che sono state in contatto con un positivo Covid saranno testate un’unica volta, a termine della quarantena di dieci giorni. Lo annuncia l’assessore alla sanità Thomas Widmann che ribadisce che “l’Alto Adige è tra le poche regioni che effettuano ancora il tracciamento e non vogliamo assolutamente arrenderci, per questo motivo cambiamo strategia” al tracciamento dei contatti e ai test. Le giornate a ‘doppio zero‘, ovvero senza decessi e senza nuovi contagi, della scorsa estate ormai sono un lontano ricordo. In Alto Adige oggi si registra un altro decesso di un paziente Covid. Il numero complessivo delle vittime della pandemia raggiunge così quota 300. Su 1.772 tamponi sono stati registrati 242 nuovi casi positivi. Nei giorni scorsi l’aumento giornaliero e’ stato anche ben oltre 300 contagi. I cosiddetto casi attivi attualmente sono poco piu’ di 3.000, mentre 6.608 persone si trovano in quarantena. Il numero delle persone in isolamento e’ cresciuto di 319 unità. Come spiega Widmann, “con 300 nuovi casi al giorno e una media di 20-30 contatti stretti vanno fatte 10.000 telefonate in un singolo giorno. Questo non è più fattibile“, ribadisce l’assessore. Per questo motivo solo i contatti stretti con sintomi saranno sottoposti subito al tampone, gli asintomatici invece solo a fine quarantena.

Meglio concentraci sui sintomatici, circa il 20-30% dei contatti tracciati, che hanno di solito una carica virale più elevata“. Come sottolinea il direttore generale dell’Azienda sanitaria Florian Zerzer, non si tratta di una “via altoatesina” in contrasto con la regolamentazione nazionale. “Eravamo tra le poche regioni che testavano a inizio e a fine quarantena. Meglio testare subito – senza perdere tempo – i sintomatici e le persone a rischio“, aggiunge Zerzer. I tempi d’attesa ultimamente sono arrivati a 3-4 giorni. “Nei prossimi giorni – informa ancora Widmann130 medici di base inizieranno con i test antigenici, avranno a disposizione 50.000 test, creando così una fitta rete di tracciamento“.

Si spera che una tregua in questa emergenza potrebbe arrivare dalla ferie d’autunno. In Alto Adige le scuole sono infatti tradizionalmente chiuse la prima settimana di novembre. “Le ferie scolastiche sono un’opportunità per raffreddare la situazione Covid“, dice il governatore Arno Kompatscher che rivolge un appello agli altoatesini a limitare i contatti sociali durante la chiusura delle scuole e di “restare il più possibile nei propri nuclei familiari“. “Durante le ferie d’autunno – aggiunge – sarà fatto anche il punto sulla didattica, che attualmente è ancora in presenza, ad eccezione delle scuole superiori, dove il 50% avviene a distanza. Il presidente della Provincia autonoma ha ribadito che l’ordinanza altoatesina in alcuni punti è più rigida di quella nazionale, prevedendo il coprifuoco notturno e la chiusura dei centri commerciali di sabato e domenica“.


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