Il Coronavirus, la mascherina, la paura del contagio e la crisi economica: essere stressati è nuova normalità

"A sette mesi dall’inizio dell’emergenza, tra le cose con le quali gli italiani sono obbligati convivere c’è anche un maggior livello di stress"
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La nuova normalità è essere più stressati. A sette mesi dall’inizio dell’emergenza, tra le cose con le quali gli italiani sono obbligati convivere c’è anche un maggior livello di stress. Gli psicologi per i cittadini sono una sorta di ‘mascherina della mente’, indispensabili per affrontare questa nuova normalità: 8 cittadini su 10 ritengono che gli psicologi devono essere al loro fianco in questa fase, stessa percentuale di quanti credono necessaria la mascherina“. E’ quanto emerge dall’analisi presentata dal vicepresidente dell’Istituto Piepoli, Livio Gigliuto, nel corso del convegno sulla Giornata nazionale della psicologia 2020 organizzato dal Consiglio nazionale dell’Ordine degli psicologi al Tempio di Adriano a Roma.
Dopo un marginale calo estivo – spiega l’esperto – i livelli di stress sono di quasi 10 punti percentuali più alti di quelli che registravamo prima dell’inizio dell’emergenza. Se all’inizio lo stress era legato quasi esclusivamente alla paura del contagio, oggi cresce sempre più l’ansia per le conseguenze economiche. Perdere il lavoro o faticare a trovarlo, vivere una nuova crisi economica: questo spaventa gli italiani e soprattutto i più giovani“.
Per calcolare lo stress l’Istituto Piepoli utilizza uno strumento, ‘lo stressometro’ che misura il livello di stress auto-percepito. “Uno strumento che abbiamo messo a punto da oltre un anno grazie al Consiglio dell’Ordine degli psicologi – spiega Gigliuto – e funziona chiedendo ogni settimana a un campione di italiani il livello dello stress che sentono su una scala di 10 punti. In questo modo, rispetto alla domanda posta in una sola occasione, siamo in grado di ottenere una misurazione più precisa e valutarne le variazioni“, conclude sottolineando che, per quanto riguarda lo stress, gli italiani hanno attraversato tre grandi fasi, secondo i dati dello stressometro: lockdown con alte dosi di stress, fase estiva più rilassata e rientro con uno stress maggiore ma diverso rispetto a marzo, caratterizzato, appunto, da una maggiore pure delle conseguenze economiche della pandemia.

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