La Cina ha confermato 11 nuovi casi di Coronavirus, di cui dieci di viaggiatori provenienti da altri paesi mentre uno corrisponde a un contagio locale a Qingdao, città in cui si è registrato l’ultimo focolaio.
A Qingdao ci sono attualmente 13 casi attivi, che stanno ricevendo cure negli ospedali cittadini, uno asintomatico importato dal Regno Unito che è anche in quarantena, e fino a 515 contatti stretti dei pazienti che sono sotto osservazione medica.
A Qingdao sono già stati effettuati oltre 8 milioni di test da domenica scorsa: le autorità hanno annunciato che sarebbero stati effettuati su tutta la popolazione per fermare il focolaio: finora sono stati ricevuti 4,7 milioni di risultati, tutti negativi. La Commissione Sanitaria Nazionale ha precisato che i 10 casi importati sono stati rilevati nelle regioni di Canton (sud-est, 4), Shanghai (est, 3), Shaanxi (centro, 2) e Hebei (nord, uno). Sono state rilevate 23 infezioni asintomatiche, tutte provenienti dall’estero. Tra i 240 casi attivi nel Paese, 4 sono in gravi condizioni.
Dopo il ritorno del contagio, a Qingdao sono cadute le prime teste: il Partito Comunista locale ha sospeso il direttore della Commissione municipale per la Sanità, Sui Zhenhua. Sui è stato sottoposto a indagine, e stessa sorte è toccata al vice segretario del Partito Comunista del Chest Hospital della città, Deng Kai, rimosso dall’incarico.