Anche a Catania è una notte di tensione: centinaia di manifestanti si sono radunati tra via Etnea e la centralissima piazza Duomo per protestare contro il coprifuoco notturno stabilito dalla Regione Sicilia e contro l’ultimo Dpcm del governo che ha disposto la chiusura di tutti i locali della ristorazione alle ore 18. In piazza – infatti – ci sono anche i titolari di attività penalizzate dal nuovo Dpcm. Una situazione analoga a quella che si sta verificando a Napoli. Sia in Campania che in Sicilia le Regioni hanno disposto il coprifuoco notturno dalle 23 della sera alle 5 del mattino. Una scelta condivisa anche da Lombardia, Piemonte e Lazio, mentre in Calabria il coprifuoco inizia a Mezzanotte e finisce sempre alle 5. Nessun’altra Regione ha imposto il coprifuoco, in modo molto più ragionevole: siamo in una stagione in cui non c’è particolare “movida” notturna, visto anche il clima, e i pochi locali che rimangono aperti fino a tardi, lo fanno nel pieno rispetto delle norme anti-contagio. Proprio la scelta del coprifuoco, invece, ha innescato polemiche feroci e manifestazioni di piazza che, oltre a disordini e tensioni sociali, stanno determinando enormi folle e assembramenti, ottenendo per l’ennesima volta l’effetto opposto rispetto a quello voluto anche dal punto di vista epidemiologico.
E’ l’ennesima volta, da marzo ad oggi, che la smania di adottare chiusure e norme restrittive di governanti e amministratori determina soltanto ulteriori danni. E la situazione sociale del Paese si appresta a diventare esplosiva.