Coronavirus, Speranza: “Da 10 settimane c’è una tendenza della curva alla risalita, ma non è solo italiana”

"L'Italia ha numeri che, seppur in crescita significativa, sono distanti da altri importantissimi Paesi europei": lo ha affermato il Ministro della Salute Roberto Speranza
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E’ evidente a tutti che siamo in un cambio di fase sul piano epidemiologico. Dopo i mesi estivi e dopo la fase che, dal 4 di maggio in poi, ci ha portato ad un lento e graduale allentamento delle misure che avevano contraddistinto i mesi più difficili da ormai 10 settimane c’è una tendenza della curva alla risalita ed è una tendenza europea non solo italiana. L’Italia ha numeri che, seppur in crescita significativa, sono distanti da altri importantissimi Paesi europei“: lo ha affermato il Ministro della Salute Roberto Speranza nella sua relazione in audizione alla Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulle forme di violenza sui minori e i danni a bambini e adolescenti. “Sarebbe un’illusione pensare che i problemi degli altri sono solo degli altri. Penso che ci sia un grande tema europeo della ripresa della circolazione del virus che ci richiama tutti ad una necessità di alzare il livello di attenzione e di guardia. Questo va fatto con le misure del Governo e delle Regioni e con il comportamento dei cittadini, che è vera chiave per portarci fuori“.
La campagna di vaccinazione antinfluenzale è particolarmente rilevante quest’anno anche per ridurre gli ingressi in ospedale. I numeri sono importanti: le Regioni hanno acquistato il 70% dei vaccini in più rispetto all’anno passato. La campagna è partita. L’auspicio è che possa esserci una risposta importante da parte dei cittadini“.
L’impatto del lockdown è stato più pesante “sui più fragili e sui minori. Le sfide difficili mettono più in difficoltà chi già parte da situazioni di difficoltà“, e “aumentano le disuguaglianza. Una famiglia che vive in una casa molto più grande, risente meno del lockdown rispetto a una famiglia costretta a vivere in un ambiente molto più ristretto. Abbiamo immaginato alcuni strumenti di sostegno in particolare alle fasce più fragili, che hanno oggettivamente pagato il prezzo più alto“.

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