“Credo che il nostro Paese sia tra quelli che hanno fatto meno errori. E aggiungo che la maggior parte degli italiani ha mantenuto e continua a mantenere quei comportamenti prudenti che ci hanno permesso di piegare la curva dei contagi. Purtroppo però l’effetto domino è dietro l’angolo: basta che in pochi usino meno prudenza e la macchia si allarga. Il livello di occupazione dei posti letto destinati al Covid sta aumentando ma è ancora sotto controllo: nei mesi scorsi sono stati fatti molti interventi per aumentarne la capacità“: lo ha affermato Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell’Istituto Spallanzani di Roma e membro del Comitato tecnico-scientifico, in una intervista a La Stampa.
“I tamponi che si fanno oggi sono oltre molte volte di più di quelli che si facevano il marzo scorso“, ha spiegato l’esperto, “e i numeri ufficiali non tengono conto dei tamponi rapidi antigenici usati negli screening aeroportuali, nel tracciamento dei contatti ed in altre situazioni. Questo ci fa individuare più velocemente sia positivi che gli asintomatici, che prima passavano completamente inosservati“.
Sull’ipotesi che il virus abbia perso forza, che la carica virale del coronavirus sia diminuita, il professore precisa che “non c’è alcuna evidenza scientifica che il virus abbia perso forza o sia mutato in maniera significativa. I malati che arrivano alle terapie intensive sono tali e quali a quelli che vedevamo a marzo. E’ fondamentale, come in tutte le epidemie, contenere la diffusione del virus e per questo, non avendo al momento armi farmacologiche efficaci, dobbiamo agire sui comportamenti individuali“.
Secondo Ippolito “in tanti hanno rispettato le regole, ma sono tanti quelli che, quando incontrano un amico o un familiare che non vedono da settimane, hanno l’istinto ad abbandonare ogni precauzione, anche se non sanno dove sia stato e quante persone abbia incontrato il loro conoscente“.