Sindrome dell’intestino irritabile, stipsi e cattiva digestione sono legati all’alterazione del microbiota, l’insieme di batteri che vive in maniera simbiotica con l’uomo all’interno dell’intestino: uno squilibrio di questi batteri accentua l’effetto di ansia, paure e stress, che sono tra le principali cause di questi disturbi.
Se, infatti, all’interno dell’intestino i diversi batteri non sono presenti nelle giuste proporzioni la persona può essere più esposta ai disturbi dell’umore: possono essere, infatti, più numerosi specifici batteri che “demoliscono” il triptofano, l’aminoacido di cui è fatta la serotonina, ormone importantissimo per il buon umore. L’organismo è quindi in difficoltà perché non riesce a produrre serotonina e l’umore della persona si incupisce. Esistono, tuttavia, microrganismi, come un fermento lattico fisiologico, il Lactobacillus rhamnosus HN001, che se assunti in integrazione alla dieta possono ripristinare questo equilibrio.
All’influenza del microbiota sull’umore dell’uomo e ai disturbi gastrointestinali è dedicato il corso di aggiornamento medico-scientifico in modalità webinar Microbiota intestinale e asse intestino-cervello nei disturbi gastrointestinali funzionali: stipsi, dispepsia e sindrome dell’intestino irritabile in programma il 24 ottobre e riservato al personale medico. L’evento è organizzato da Bromatech s.r.l., azienda leader nella ricerca e nello sviluppo di prodotti per la salute a base di microrganismi, con il patrocinio della Società Italiana di Biologia sperimentale.
Con questo evento si conclude un ciclo di eventi medici, svoltisi 19 e il 22 settembre, in cui alcuni dei maggiori esperti internazionali hanno illustrato nuovi studi scientifici che individuano tra le cause di diverse malattie un’alterazione della comunicazione tra sistema nervoso enterico, già definito dalla scienza un “secondo cervello”, e il cervello superiore, provocata proprio da uno squilibrio nella composizione del microbiota.
La probiotica
Proprio il professor Dinan con il suo team di ricercatori dell’Università di Cork ha dato vita a questa nuova branca della medicina: la psicobiotica, che ha come oggetto lo studio del rapporto tra il microbiota e la salute mentale dell’uomo. E’ stato lui nel 2013 a introdurre per la prima volta in letteratura scientifica il termine psicobiotico per indicare la possibilità di utilizzare un’integrazione probiotica mirata, con specifici ceppi batterici probiotici, per migliorare le funzioni cognitive, ridurre i livelli di stress e di ansia, migliorare l’umore, attenuare i sintomi della depressione e ottimizzare la qualità del sonno. E’ possibile integrare alcuni batteri probiotici ai comuni farmaci utilizzati nella pratica clinica per migliorare la salute mentale.
La possibilità di intervenire con batteri probiotici per migliorare il nostro tono dell’umore si somma alle numerose altre possibilità di intervento: i probiotici infatti stanno dimostrando di essere particolarmente utili in diverse patologie: dalla sidrome dell’intestino irritabile, alla diarrea da antibiotici, a patologie più complesse come le malattie infiammatorie croniche dell’intestino ed altre ancora.
Ancora una volta la ricerca conferma il ruolo dei nostri batteri intestinali nel mantenere il nostro potenziale stato di salute e di benessere e che l’assunzione di una terapia probiotica mirata può essere un ausilio utile anche per il nostro cervello e la nostra psiche oltre che per il nostro intestino.
Il microbiota
Ha importanti funzioni: istruisce il nostro sistema immunitario aumentando le nostre difese contro infezioni batteriche e virali, sintetizza sostanze indispensabili come la vitamina K che svolge un ruolo essenziale nella coagulazione del sangue e le vitamine del gruppo B e interviene nei processi metabolici del nostro organismo. Poiché, quindi, il microbiota svolge funzioni molto importanti per l’organismo, un suo alterato equilibrio può contribuire allo sviluppo di patologie gravi come malattie metaboliche, patologie infiammatorie croniche, sindrome del colon irritabile, obesità ma anche depressione, stress e insonnia.