“Piccole fantasie quotidiane” è la prima retrospettiva che il Museo Madre consacra ad Alessandro Mendini, tra le principali figure nel panorama internazionale del design e dell’architettura del secondo dopoguerra. Il progetto espositivo metterà in scena opere, oggetti, prototipi, progetti architettonici, bozzetti, elementi d’arredo e installazioni che indagano la multidisciplinarietà del suo lavoro e il legame tra la sua poetica e la cultura artistica d’avanguardia.
I mobili inediti – Qfwfq e Luna&Sole – progettati da Alessandro Mendini nel 2018 in occasione della mostra di ALPI Tre Primitivi traggono il loro nome dai protagonisti della Cosmicomica di Italo Calvino “Senza Colori”. Forme arcaiche realizzate con il legnoPointillisme COL e Pointillisme B/N di Atelier Mendini con Alex Mocika.
Riedizione del primo legno realizzato da ALPI per Atelier Mendini nel 1991, Pointillisme COL e B/N ne ripropongono il decoro in due versioni, una “solare” a colori ed una “lunare” nei toni del grigio. Punti policromi e suggestioni del pointilismo sono riprodotti nel legno ALPI grazie alla cultura sartoriale dell’azienda, che ha permesso di realizzare questo disegno preservandone il carattere pulviscolare ed intangibile. L’evanescenza e l’immaterialità dei dipinti pointilisti di artisti come Paul Signac e George Seurat, e la riflessione sul colore e sulla luce del racconto di Italo Calvino, sono stati rappresentati in questa collezione attraverso la monumentalità arcaica dei mobili di Alessandro Mendini.