Il presidente della regione Sicilia Nello Musumeci ha annunciato che sta “adottando un disegno di legge che prevede, assieme alle misure restrittive già concepite e praticate, la possibilità di adottare misure estensive là dove il governo consente di farlo, come nella normativa di dettaglio. Noi rivendichiamo il diritto di poter dire: signor presidente del Consiglio, noi riteniamo di spostare l’orario di chiusura di bar e ristoranti dalle 18 alle 22 o alle 23. E mi auguro che il governo centrale terrà conto della nostra prerogativa”. Musumeci ha sottolineato che “lo scontro con lo Stato non è mancato in alcune occasioni, ma è stato determinato da una carente e preventiva occasione di confronto e qualche volta dalla carenza di galateo istituzionale. Penso all’ultimo provvedimento del governo Conte, presentato a noi qualche ora prima ma il testo era già scritto: avevamo avanzato proposte ma non sono state accolte. Tutto questo non aiuta a lavorare con uno spirito unitario“.
Ma lo Stato non ci sta. Impugnative immediate per chi aggira il Dpcm: Trento ed eventualmente anche la Sicilia. L’avvertimento arriva dal ministro degli affari regionali, Francesco Boccia. “Ho trasmesso la richiesta di impugnativa per i provvedimenti adottati della Provincia Autonoma di Trento. Il medesimo provvedimento sara’ attivato per tutte le Regioni e le Province Autonome che decideranno di aggirare le disposizioni del dpcm. E’ in corso di valutazione l’ordinanza della Provincia Autonoma di Bolzano. Duole constatare, per alcune dichiarazioni pubbliche, la non completa consapevolezza della situazione sanitaria in Italia e duole ancor di piu’ che non siano tenuti in dovuto conto i dati uniformi di rischio. Non fa eccezione la Regione Autonoma Siciliana che oggi ha anticipato attraverso il Presidente Musumeci, l’ipotesi di un ddl che, se dovesse essere approvato, sara’ immediatamente impugnato dal Governo”.