Una tovaglia bianca a terra con piatti, bicchieri e posate, un cartellone raffigurante uno scontrino gigante che riporta tutte le perdite subite da marzo ad oggi: si e’ svolta cosi’ la manifestazione indetta anche a Napoli da Fipe-Confcommercio e che ha interessato le principali piazze italiane.
Ristoratori, cuochi, titolari di bar, pizzerie, pasticcerie e di altre attivita’ si sono dati appuntamento a Napoli, fuori alla sede della Regione a Santa Lucia, per contestare le recenti misure per limitare la diffusione del Covid introdotte con l’ultimo Dpcm e con le recenti ordinanze del presidente della Regione.
“Siamo a terra, questo e’ lo slogan della manifestazione per descrivere la condizione di disagio in cui ci troviamo – ha spiegato alla Dire Massimo Di Porzio, presidente di Fipe Confcommercio Napoli -, un disagio non solo economico ma anche morale: siamo stati oggetto di provvedimenti che nell’ultimo mese si sono susseguiti e intreccianti, con Dpcm che andavano a sovrapporsi a ordinanze regionali. Noi abbiamo bisogno di chiarezza, i pubblici esercizi sono un quinto delle aziende italiane e campane. Chiediamo rispetto, dignita’ e di partecipare ai tavoli di concertazione. Vogliamo essere messi a conoscenza dei provvedimenti prima che vengano approvati: non ci va di conoscere il nostro futuro tramite una diretta Facebook. Non lo accettiamo e non lo accetteremo“.
La categoria guarda con favore alle misure contenute nel decreto Ristori, ma la Fipe Confcommercio assicura “vigilanza perche’ vengano rispettati i tempi e gli impegni assunti dal presidente Conte“.