Da marzo ad oggi è ricominciata la corsa all’allestimento dei nuovi reparti di terapia intensiva negli ospedali italiani. Se alla fine di aprile gran parte delle Regioni avevano provveduto ad attrezzare nuovi posti letto proprio per poter far fronte all’emergenza, nei reparti di terapia intensiva, ora, una parte di quei letti non ci sono piu’ o devono essere riattivati. Secondo i dati forniti dal Commissario per l’emergenza coronavirus, Domenico Arcuri, i posti letto in terapia intensiva attualmente in Italia sono 6.458. Prima dell’inizio della pandemia erano, secondo l’atlante dei dati sanitari, 5.090. Troppo pochi per poter sperare di gestire l’emergenza Covid-19 in atto e poter anche far fronte alle esigenze legate alle altre situazioni sanitarie. Il governo ha chiesto alle Regioni di aumentare del 50% il numero dei posti letto in terapia intensiva: significa che dovranno essere almeno 7.635. Secondo Arcuri il 49% di questo aumento è già stato fatto. Attualmente i posti letto in terapia intensiva sono aumentati in tutte le Regioni. AGI ha elaborato i dati forniti dal Commissario Arcuri la scorsa settimana e li ha attualizzati secondo l’evoluzione epidemiologica della pandemia. Al totale dei dati riportati da Arcuri per le singole regioni, sono stati tolti i 539 posti letto di terapia intensiva che sono attualmente occupati da pazienti Covid-19.
La Lombardia e’ quella che ne ha piu’ di tutte, circa 983 di cui, ad oggi, solo 64 sono quelli occupati da pazienti Covid-19.
Nelle altre regioni, fermo restando che non c’e’ solo il coronavirus e quindi i letti che risultano non occupati da malati Covid potrebbero essere occupati da altri pazienti, la disponibilità di letti (saldo tra il totale dei posti letto in terapia intensiva e il numero di pazienti Covid-19 ricoverati) vede al secondo posto, dopo la Lombardia, il Veneto con 790 posti letto disponibili su 825. Nel Lazio la situazione vede 661 posti su 746 disponibili, mentre in Sicilia i posti disponibili sono 489 su un totale di 538. In Emilia Romagna invece i posti letto disponibili sono 480 su 515 totali, e in Campania 366 su 427. Per la Toscana ci sono ora 369 posti letto disponibili su 415. In Liguria sono 179 su 208 posti complessivi. In Puglia ci sono attualmente 342 posti letto disponibili su 365 e nelle Marche la disponibilita’ e’ di 119 posti su 127. Nessun letto di terapia intensiva e’ occupato da pazienti Covid nella Provincia Autonoma di Trento, su 51 complessivi, e nelle Regioni Molise e Basilicata dove invece ci sono sono 34 e 73 posti letto di terapia intensiva, rispettivamente. In Friuli Venezia Giulia la situazione vede una disponibilita’ di 164 posti su 175. In Abruzzo invece sono 118 su 133, mentre in Sardegna 149 su 175. In Valle D’Aosta solo 3 dei 20 letti realizzati sono attualmente occupati, come pure nella Provincia Autonoma di Bolzano dove pero’ i posti letto totali sono 55. In Umbria ci sono 58 posti disponibili su un totale di 70 mentre un solo posto letto è occupato in terapia intensiva in Calabria dove sono stati realizzati 152 posti letto complessivi: è la Regione con la situazione migliore in assoluto.
Ovviamente a questi dati vanno poi sommati i dati relativi ai ricoveri in terapia intensiva per esigenze diverse dal Covid-19. Il tasso di utilizzo medio dei posti letto in terapia intensiva in periodo pre-pandemia era pari a circa il 48%. Significa che in media un letto su due dei 5.090 disponibili era occupato: quindi una esigenza di base che si aggira intorno ai 2.600 posti letto. Per l’emergenza Covid in atto sono dunque realmente disponibili nel complesso circa 4.000 posti letto. Nel corso della precedente ondata che ha investito solo alcune Regioni e non tutto il paese, il picco dei ricoveri in terapia intensiva è stato raggiunto il 3 aprile con 4.068 ricoveri. Una situazione d’emergenza da cui oggi, fortunatamente, siamo lontanissimi.