Il Consiglio di Stato ieri ha sospeso la sperimentazione sui macachi prevista nell’ambito del progetto europeo ‘Light-Up’ e affidato “una approfondita verificazione a due illustri scienziati“. Questa la decisione presa relativamente allo studio che vedeva coinvolti due atenei italiani e che – dopo i ricorsi di associazioni animaliste – ha avuto già uno stop cautelare da parte del Consiglio di Stato, poi sconfessato dalla decisione di merito del Tar del Lazio. Il Patto trasversale per la scienza “apprende con sconcerto la decisione del Consiglio di Stato di sospendere nuovamente il progetto di ricerca ‘Light-up’. L’Italia della scienza rivive lo sconcerto avuto nel leggere le decisioni giudiziarie che hanno accompagnato e alimentato le tristemente note vicende Stamina e Di Bella, che, si sperava – almeno in tempi di pandemia – di aver consegnato al passato. La giustizia amministrativa, pur negandolo a parole, ha finito col sostituirsi alle responsabilità e conoscenze tecnico-scientifiche che la legge assegna agli organismi di valutazione competenti“. Lo evidenzia in una nota il Patto trasversale per la scienza (Pts), fondato dai virologi Roberto Burioni e Guido Silvestri.
“Ci chiediamo – prosegue la nota del Pts – cosa ne pensino in particolare il ministro della Salute Roberto Speranza di una ordinanza in cui si disconosce il giudizio di merito espresso per ben due volte, in due composizioni diverse, dal Css, organo del suo ministero e ministro dell’Università, Gaetano Manfredi, di un ‘sistema Paese’ che non riesce a tutelare il regolare e ordinato svolgimento di quei pochi progetti Erc vinti da ricercatori italiani intenzionati a sviluppare il progetto in Italia nell’interesse della conoscenza e della Salute di tutti, ma che sono sottoposti a minacce, lettere con proiettili e infine ripagati con questo livello di ottuso ostruzionismo?”. “Chiediamo con forza che su questi temi il Governo in particolare, e la classe politica in generale, prendano una posizione netta, proprio in un momento in cui la pandemia ha reso evidente, ma forse non per tutti, quanto la nostra vita e la nostra capacità di affrontare vecchie e nuove sfide dipenda dalla ricerca e dalla sua tutela”, concludono gli scienziati.