Ricerca: test sui macachi, blitz degli animalisti al Ministero della Salute con una lettera insanguinata [FOTO]

"Ciò che manca in Italia sono i finanziamenti che vanno a supportare la ricerca senza l'utilizzo di animali, a differenza di altre parti del mondo che invece incentivano questo tipo di metodologia"
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Un assegno di 2 milioni di euro sporcato di rosso come se fosse idealmente il sangue dei macachi reclusi nello stabulario di Parma “per scuotere le coscienze sulle sofferenze degli animali sottoposti a vivisezione. E’ quanto hanno consegnato sia a Roma (al ministero della Salute), che all’università Torino gli animalisti italiani in due blitz in contemporanea alla manifestazione ‘Macachi Liberi’, tenuta sempre al ministero della Salute e organizzata dagli Animalisti Italiani. Tanti i cittadini, gli attivisti e le associazioni di protezione animale come Lav, Enpa e Task Force Animalista, spiegano gli Animalisti Italiani, “che continuano a lottare per chiedere la liberazione dei sei macachi vittime del Progetto Light Up destinati a perdere prima la vista, e poi la vita a causa di una sperimentazione che si osa qualificare come “ricerca”. “Si tratta di una sperimentazione inutile vista la presenza di metodi alternativi non violenti che sistematicamente il mondo accademico scientifico si rifiuta di usare! Pretendiamo una scienza etica che smetta di sfruttare e buttare via delle vite innocenti“, dichiara il vicepresidente degli Animalisti Italiani Riccardo Manca che oggi ha avuto un incontro diretto con i dirigenti del gabinetto del ministro. Ricordiamo che il protocollo dell’esperimento prevede la loro soppressione al termine del trial di “ricerca”. “Gli esperimenti sugli animali vivi, cioe’ la vivisezione, nell’ipertecnologico mondo moderno sono anacronistici, non portano a nessun risultato reale e comprovato. Cio’ che manca in Italia sono i finanziamenti che vanno a supportare la ricerca senza l’utilizzo di animali, a differenza di altre parti del mondo che invece incentivano questo tipo di metodologia” – aggiunge Walter Caporale Presidente degli Animalisti Italiani.

LAV SU CASO MACACHI: LO STOP DEL CONSIGLIO STATO E’ UNA VITTORIA STORICA

E’ una “storica vittoria” lo stop del Consiglio di Stato che, “ribaltando la sentenza del Tar del maggio scorso, ha dato ragione nuovamente alla Lav ordinando, dopo quella del gennaio scorso, una seconda sospensione del famigerato esperimento sui MACACHI dell’università di Torino in corso presso l’università di Parma” nell’ambito del progetto europeo ‘Light-Up’. Festeggia la Lega anti-vivisezione, secondo la quale “questa importante pronuncia finalmente fa chiarezza oltre il ‘muro di gomma’ che difende un progetto sperimentale in cui emergono sempre di più requisiti mancanti, incongruenze e insufficienti valutazioni di parte”, e “ristabilisce la prevalenza dell’interesse alla protezione degli animali, degni di tutela”. “Il supremo organo della giustizia amministrativa – evidenzia la Lav in una nota – ha disposto che gli esperimenti vengano immediatamente interrotti, richiedendo un dovuto ‘approfondimento scientifico analitico e motivato’ da parte di un ente terzo che dovrà confrontarsi con le parti: una grande novità rispetto al passato e quello che Lav chiede da sempre, perché non è più possibile accettare che la ricerca non risponda alle leggi e che il ministero della Salute dia autorizzazioni-fotocopia senza verifiche preventive”. Per l’associazione è “estremamente significativo” anche “il fatto che il Consiglio di Stato ritenga l’urgenza, circa la possibilità che uno slittamento dei termini del progetto di ricerca possa far perdere alle università parte del finanziamento europeo di ben 2 milioni di euro, ‘recessiva rispetto alla cecità provocata in 6 esseri senzienti, con indubbia sofferenza e con la successiva, certa destinazione all’abbattimento)'”.

La Lav stigmatizza “le indebite pressioni mediatiche pervenute nelle ore immediatamente precedenti la pronuncia giudiziaria da parte del fronte pro sperimentazione animale”, definendo “scandaloso il tentativo della senatrice Cattaneo di influenzare la decisione della Commissione giudicante”, e criticando anche la “lettera aperta di professori universitari, ricercatori e società varie nella quale si parla di campagna di disinformazione Lav e la precedente sentenza del Consiglio di Stato viene definita priva di fondamento scientifico”. L’associazione, “nell’attesa dell’udienza finale di merito, rinnova la richiesta al ministro della Salute, Roberto Speranza, di revocare l’autorizzazione a questo esperimento“, dichiara Gianluca Felicetti, presidente Lav. “Confermiamo – aggiunge – la volontà di accogliere i MACACHI in un centro di recupero specializzato in primati”.

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