Una scia di punti luminosi che si muove in fila nel cielo notturno. Questa vista ha lasciato di stucco migliaia di persone nel mondo, ma si trattava semplicemente del passaggio dei satelliti Starlink di SpaceX, la rete con cui Elon Musk intende costruire una megacostellazione per portare internet in ogni parte del mondo. Se all’occhio umano la vista è davvero molto suggestiva, per i telescopi sulla Terra i satelliti rappresentano un ostacolo e sono fonte di preoccupazione per gli astronomi.
Tra i telescopi interessati dal problema, c’è anche lo Square Kilometre Array (SKA), un radiotelescopio che dovrebbe essere ultimato per la fine del 2020. Gli esperti sono preoccupati che le sue 197 antenne radioastronomiche posizionate in Sud Africa saranno ostacolate dalla presenza di decine di migliaia di satelliti Starlink e delle migliaia di oggetti simili prodotti da altre compagnie, che si aggiungeranno a quelli gia’ presenti sulla volta celeste. “Il cosmo sara’ pieno di questi oggetti – afferma Phil Diamond, direttore generale dello SKA – abbiamo rilasciato un’analisi dell’impatto che la costellazione di SpaceX potra’ provocare sul radiotelescopio. Secondo i nostri dati, i satelliti interferiranno con uno dei canali radio dello SKA, ostacolando le ricerche di molecole organiche nello spazio e di molecole d’acqua utilizzate come marker chiave in cosmologia”.
SpaceX promette di affrontare la preoccupazione, mentre l’Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari dello spazio esterno (UNOOSA), che ha discusso l’analisi SKA in un seminario questa settimana, sta valutando modi per impedire l’inquinamento dei satelliti. Gli astronomi sperano anche che intervenga l’Unione internazionale delle telecomunicazioni (ITU) delle Nazioni Unite per normare la presenza di oggetti in atmosfera. “Lo spettro radio e’ una risorsa che viene consumata da societa’ private che spesso non hanno alcun riguardo per la scienza – dichiara Michael Garrett, direttore di il Jodrell Bank Centre for Astrophysics nel Regno Unito – un intervento del governo potrebbe regolamentare questa situazione”. “Gli studi suggeriscono che i rilievi ottici ad ampio campo saranno i piu’ colpiti – sostengono gli esperti dell’Osservatorio Vera C. Rubin, un telescopio di rilevamento in Cile, che sara’ ultimato il prossimo anno – stiamo lavorando con SpaceX per ridurre l’impatto dei satelliti, e l’azienda ha modificato l’orientamento e il colore degli oggetti, in modo da limitare il riflesso“.
L’analisi di SKA evidenzia la preoccupazione che riguarda la banda di frequenza utilizzata dai veicoli spaziali di Musk, che sarebbe all’interno di un intervallo delineato dalla piattaforma di SKA. “Calcolando l’impatto di 6.400 satelliti – afferma Diamond – le trasmissioni degli oggetti porteranno a una perdita di sensibilita’ del 70 percento nella banda. Se il numero di satelliti nelle megacostellazioni raggiungesse 100mila, la banda di frequenza del radiotelescopio sarebbe inutilizzabile“. Il direttore di SKA sottolinea l’importanza delle indagini che lo strumento potra’ semplificare, enfatizzando l’urgenza di ridurre la presenza di oggetti che ostacoleranno le rilevazioni. “Entro il 2021 verranno effettuati dei test per verificare il coordinamento con i satelliti SpaceX – commenta Tony Beasley, direttore del National Radio Astronomy Observatory degli Stati Uniti – la compagnia di Musk ha tutto l’interesse a rendere un servizio utile e si sta dimostrando molto collaborativa”.
Diversi astronomi, durante il seminario UNOOSA, insistono sull’importanza di progettare i satelliti in modo che possano disturbare minimamente le osservazioni astronomiche e di prevedere delle zone silenziose. “SpaceX trasmette legalmente all’interno di una delle loro bande – conclude Beasley – credo sia fondamentale raggiungere una soluzione che non danneggi nessuna delle parti, ne’ le compagnie che monitorano il cosmo, ne’ quelle che offrono servizi di comunicazione“. SpaceX ha gia’ lanciato piu’ di 700 dei 1.440 Starlink del progetto iniziale, ricevendo l’approvazione per altri 12mila, ma altre compagnie, tra cui OneWeb e Project Kuiper, stanno avviando il programma di megacostellazioni.