Successo per la missione OSIRIS-Rex: ha catturato un “campione abbondante” di polvere cosmica dell’asteroide Bennu

La sonda OSIRIS-Rex è entrata in contatto con l'asteroide Bennu e ha raccolto del materiale cosmico per poi ripartire di nuovo alla volta della Terra
MeteoWeb

La missione OSIRISRex ha catturato una ingente quantità di campioni dell’asteroide Bennu da portare a Terra: pochi giorni dopo l’atterraggio sull’asteroide, distante 330 milioni di km, sono arrivate le immagini che confermano la piena riuscita della missione della NASA.

Bennu continua a sorprenderci“, ha affermato lo scienziato NASA Thomas Zurbuchen. “Siamo entusiasti di vedere quello che sembra essere un campione abbondante che ispirerà la scienza per decenni“.
La raccolta dei campioni è infatti avvenuta in condizioni ottimali.

Le immagini hanno confermato che la testa del collettore di campioni Tagsam (Touch-And-Go Sample Acquisition Mechanism) era allineata alla superficie di Bennu quando è entrata in contatto con il materiale dell’asteroide: si ritiene che il collettore contenga più di 60 grammi di polvere e frammenti di roccia.

Le stesse immagini mostrano però anche che alcune particelle sono lentamente fuoriuscite dal campionatore, probabilmente attraverso piccole fessure in un lembo del coperchio, dovute forse alla presenza di materiale che ne ha impedito la perfetta chiusura. Per preservare il materiale rimanente, gli ingegneri hanno rinunciato a pesare il campione, in modo da ridurre al minimo l’accelerazione della sonda, e si sono concentrati sull’immagazzinamento del campione nella capsula Src (Sample Return Capsule), dove il materiale sarà tenuto al sicuro durante il viaggio di ritorno della sonda.

Touchdown! La sonda OSIRIS-Rex ha “scritto una pagina di storia”

Illustrazione che mostra la discesa della sonda Osiris-Rex per la raccolta dei campioni dalla superficie di Bennu (Crediti: Nasa/Goddard/University of Arizona)

Quattro anni dopo il lancio, la sonda OSIRIS-Rex è riuscita a toccare brevemente l’asteroide Bennu nel tentativo di raccogliere alcune decine di grammi di polvere: un’operazione di alta precisione a 330 milioni di km dalla Terra.
Tutto è andato alla perfezione. E’ stata scritta una pagina di storia stasera“, ha affermato dopo il touchdown lo scorso 20 ottobre Dante Lauretta, il responsabile della missione.

La sonda spaziale della NASA è brevemente entrata in contatto con l’asteroide Bennu e ha raccolto del materiale cosmico per poi ripartire di nuovo alla volta della Terra.
Tutto si è svolto dunque come previsto, con tanto di standing ovation dell’equipe dei ricercatori che assistevano all’operazione, durata qualche secondo.

La sonda ha impiegato 4 ore per arrivare fino a poco sopra la superficie di Bennu, da dove ha azionato il braccio robotico che misura 3,4 metri di lunghezza. Il contatto è durato il tempo necessario per emettere azoto pressurizzato, in modo da far sollevare polvere e ghiaia dalla superficie dell’asteroide e raccogliere campioni.

La sonda, delle dimensioni di un furgone, ha puntato verso un’area al centro di un cratere chiamato Nightingale, grande quanto un campo da tennis.

L’asteroide Bennu è ricco di carbonio, più alto dell’Empire State Building di New York, ha circa 4,5 miliardi di anni e risale alla fase iniziale della formazione del Sistema Solare. Per questo gli esperti lo considerano una capsula del tempo ricca di elementi incontaminati che potrebbero aiutare a spiegare non solo la nascita del Sistema Solare ma anche come si è formata la vita sulla Terra.

Alla sua meta la sonda è arrivata grazie ad una “bussola” spaziale italiana che la riporterà poi sulla Terra: ad accompagnare OSIRIS- Rex nel suo viaggio verso l’asteroide è stato il sensore d’assetto Autonomous Star Tracker realizzato dal colosso italiano Leonardo nel suo stabilimento di Campi Bisenzio.

Durante tutta la durata della missione il sensore d’assetto realizzato da Leonardo ha fornito e fornirà i dati sulla posizione della sonda, grazie alla mappa stellare memorizzata nel suo software, che conta oltre 3.000 stelle.

Lo star tracker calcola in ogni istante – 10 volte in un secondo – l’orientamento del satellite fornendo al computer di bordo le informazioni per tenerlo sulla rotta prestabilita” spiegano gli esperti di Leonardo.

OSIRIS-Rex ha così potuto raggiungere Bennu e nel 2023, sempre grazie allo star tracker di Leonardo, potrà fare ritorno sul nostro pianeta con il campione raccolto sull’asteroide.

Una volta nei laboratori, il campione di asteroide verrà analizzato e aiuterà gli scienziati a comprendere l’origine di Bennu, del sistema solare, facendo luce su rischi e risorse relativi ai corpi celesti che orbitano vicino alla Terra.


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