“L’Italia è stato il primo Paese dell’Occidente ad essere schiacciato dalla pandemia e per un certo tempo è stato il suo epicentro globale. Con l’8° numero di casi più alto del mondo, questo mese è diventato il secondo in Europa a superare i 50.000 decessi. A luglio, quando le infezioni giornaliere sono scese a poco più di 100, si è stabilito un falso senso di sicurezza mentre l’Italia teneva aperte le sue porte ai turisti e le restrizioni sono state ritirate. Sta ora pagando il prezzo, combattendo una seconda ondata letale e ancora una volta le sue cifre relative alle vittime sono alcune delle più alte in Europa”, si legge sulla BBC in un articolo dedicato all’emergenza sanitaria nel nostro Paese, con particolare focus sulla Calabria.
“Ma a differenza di marzo, quando la pandemia era centrata sulla ricca regione settentrionale della Lombardia, la seconda ondata sta colpendo anche il povero Sud. La Calabria è una delle regioni più povere d’Italia e dell’Europa occidentale. E anche se il suo tasso di infezione e i suoi numeri di terapia intensiva sono più bassi rispetto al Nord Italia, il suo fragile sistema sanitario è in crisi, quindi è stata inserita nella categoria a più alto rischio”, ossia la zona rossa, si legge ancora. “La seconda ondata ci ha colpito molto più duramente della prima. Ci manca del personale e quello limitato che abbiamo sta facendo diversi turni extra”, dice Demetrio Labate, dottore di terapia intensiva del Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria, alla BBC.
“La Calabria è stata lasciata indietro da decenni di cattiva gestione politica e dal saccheggio della sua mafia, la ‘Ndrangheta, che si è infiltrata nel sistema sanitario. Le gang criminali hanno sequestrato risorse e accumulato enormi debiti, portando 18 dei suoi ospedali pubblici a chiudere e tagli selvaggi a letti e personale. Solo pochi giorni fa, un importante politico locale è stato arrestato, accusato di riciclare denaro attraverso le farmacie controllate dalla ‘Ndrangheta in cambio del sostegno dalla mafia”, scrive la BBC.
Poi arriva la parte dedicata all’assurdo avvicendamento di commissari alla sanità a pochi giorni di distanza l’uno dall’altro e il giornale britannico non ha risparmiato i dettagli delle loro incredibili dichiarazioni. “Due commissari alla salute per la regione sono stati licenziati lo scorso mese. Uno è stato esonerato dopo aver definito inutili le mascherine e aver detto che l’unico modo per contrarre il virus era baciare una persona infetta con la lunga per 15 minuti. Altri due candidati nominati dal Governo hanno rifiutato l’incarico”, prosegue la BBC.
“La Calabria si è trovata senza gli ospedali appropriati per soddisfare anche i requisiti minimi del coronavirus, quindi l’intero sistema è andato in crisi”, dice al giornale britannico Santo Gioffré, ginecologo che, come capo di un’azienda sanitaria locale, ha denunciato episodi di frode 5 anni fa ma è stato messo a tacere dalle autorità. “Quell’emergenza sta paralizzando l’economia della Calabria, la zona rossa sta chiudendo le aziende per la seconda volta quest’anno”, si legge nell’articolo, che parla espressamente di “mafia e Covid, una doppia pandemia”, riportando le parole del proprietario di un ristorante calabrese, Filippo Cogliandro. Per lui la situazione, con il ristorante vuoto e silenzioso, è la stessa di 12 anni fa, quando “si è rifiutato di pagare il pizzo alla ‘Ndrangheta e le minacce della mafia hanno tenuto lontani i clienti”. “La ‘Ndrangheta e il Covid sono entrambe pandemie. Distruggeremo il virus con un vaccino ma la lotta contro la mafia richiederà più tempo”, dice Cogliandro.
“L’Italia sta iniziando ad appiattire di nuovo la curva e il valore di Rt è sceso sotto 1 in diverse regioni, compresa la Calabria, ora passata da zona rossa ad arancione. Ma in questo angolo deturpato d’Italia, il virus ha esposto il suo fragile cuore”, conclude l’articolo della BBC.