“Le affermazioni del senatore Morra su Santelli e le sue condizioni di salute all’epoca della sua candidatura, credo che dire che siano vomitevoli è anche poco. Morra si deve dimettere immediatamente, se non lo fa significa non rispettare gli impegni assunti con gli elettori, che sono anche calabresi. Il mio pensiero rispetto alle sue affermazioni va alla famiglia del presidente Santelli, che a poco più di un mese dalla morte del presidente è stata costretta a dover leggere da parte di un uomo di governo affermazioni scabrose”. A dirlo all’AdnKronos è Antonio De Caprio, presidente della Commissione consiliare contro il fenomeno della ‘ndrangheta in Calabria. “Non credo – aggiunge – si possa strumentalizzare una battaglia, che è poi la battaglia di tante persone, anche nostri conterranei, che direttamente o indirettamente conoscono il male. Persone che molte volte cercano uno sprone in più, qualcosa sul quale basare un’azione per puntare verso una nuova stagione. Santelli aveva fatto questo. Nonostante una grave malattia della quale non amava assolutamente parlare e che non ha mai utilizzato come capro espiatorio di eventuali falle, ha continuato a lottare libera e sognatrice per una terra migliore, al di fuori di schemi ‘ndranghetistici, che poi sono quelli che lei ha lottato con tutta se stessa nei 20 anni di esperienza istituzionale, sia a livello nazionale che regionale”.
Per il presidente della Commissione consiliare contro il fenomeno della ‘ndrangheta in Calabria, “lo dimostra il lavoro avviato sui rifiuti dall’assessore De Caprio, Capitano Ultimo. Un chiaro segnale fatto di uomini che rappresentano lo Stato. E visto che di uomini che incarnano il vero valore dello Stato ne abbiamo pochi, quei pochi dovremmo essere in grado di riconoscerli immediatamente e comprendere cosa c’è alla base di un’azione politica posta in essere dalla compianta presidente. Qualcuno non l’ha capito, questo è l’amaro che ci lascia tutta la vicenda”. Ma “amara è anche la vicenda che ha interessato il presidente Tallini”, spiega De Caprio, che poi aggiunge: “Io ho profonda fiducia nella magistratura e nutro profonda stima nei confronti del procuratore Gratteri, così come suppongo che ci possa essere, e spero ci sarà, da parte di Tallini, la capacità di discolparsi. Se questo non sarà, io sono dell’idea che chi fa affari con la ‘ndrangheta è bene che marcisca in galera. Penso che la Calabria sia ormai ostaggio della ‘ndrangheta, sia nelle questioni dove la ‘ndrangheta entra, sia dove non c’entra nulla e viene utilizzata come capro espiatorio per l’inadeguatezza di taluni politici e taluni burocrati“, conclude De Caprio.