“Mi ha chiamato il ministro Speranza e mi ha confermato che la regione da venerdì sarà zona rossa. Impugnerò la decisione del governo. Utilizzeremo tutti gli strumenti legali e la vera sorpresa sarà questa. Dimostreremo che la Calabria non lo merita, ma lo faremo in maniera civile, composta. Lo prometto“: lo afferma il governatore della Calabria Nino Spirlì in una intervista Al Foglio. “I nostri contagi non giustificano quella misura così estrema. La Calabria chiude, ma così la Calabria muore“, “l’indirizzo non solo è ingiustificato, ma non si motiva neppure secondo i 21 parametri che il governo ha individuato. Non si può punire una regione che nella prima fase ha rispettato correttamente le misure. Chiudere è doloroso, ma chiedere la Calabria significa la fame. Non so dirlo in un altro modo, ma sono sicuro che è il miglior modo per dirlo“.
Spiega quindi che nella regione i posti occupati in terapia intensiva sono al momento il 6% (“e la soglia che fa scattare la chiusura è il 30%“) e quelli di area medica il 16% (“anche qui siamo al di sotto“). E sulle accuse di un ritocco ai numeri ribatte: “Non abbiamo truccato nulla e sarei folle se lo facessi. Io non voglio perdere nessun calabrese. Nessuno sottovaluta la pandemia. La Calabria ha una sanità commissariata e commissariate sono le Asp. Le guidano emissari spediti dal ministero della Sanità. Il ‘decreto Calabria’, firmato ieri, riconosce, e lo mette nero su bianco, il fallimento dell’ultimo commissariamento. Lo ha scritto sempre ieri l’esecutivo: nel nostro fallimento c’è anche il fallimento del governo“.
E conclude: “Non si può stabilire la chiusura di una regione con un sistema tanto macchinoso. Serve un sistema meno farraginoso dei 21 parametri… Vuole farmi dire che chiudono la mia regione perché sono leghista? Non ci riuscirà. Ma le differenze fra regioni esistono e anche una certa differenza di trattamento. Ma voglio credere che siano dovute alla difficoltà di interpretare i dati. No, io non farò la vittima, non lascerò al governo questo alibi” e “non abbandoniamo la Conferenza Stato-regioni. Non chiudiamo la porta semmai sfondiamo una porta per sederci e per ragionare. Daremo battaglia, ci opporremo, questo lo garantisco“.
Spirlì: in Calabria “la gente creperà di fame, governo senza maroni”
“Alle 19.59 sono stato informato dal ministro Speranza che la Calabria era zona rossa” ma con questa decisione “qui la gente creperà di fame,” ha affermato il presidente facente funzione della giunta della Calabria Nino Spirlì, intervistato a Coffee break su La7. La decisione è nata dalla valutazione che il governo ha fatto della fragilità del sistema sanitario regionale? “Il governo se la deve prendere con se stesso che in tanti mesi di commissariamento della Calabria non ha fatto una mazza, il governo ricomissaria la sanità in Calabria lasciando al posto di comando il commissario che il governo stesso ha detto non ha fatto bene il suo lavoro“. “Il governo invece di fare le decisioni semaforiche avrebbe dovuto fare una decisione con i contro maroni decidendo che tutta Italia deve comportarsi in un certo modo“.