Le correnti atmosferiche calde e umide svolgono un ruolo chiave in Antartide per la generazione di voragini nel ghiaccio marino nel Mare di Weddell e influenzano le condizioni oceaniche dell’intero continente, con effetti sul cambiamento climatico. Lo rivela uno studio sul ruolo di pennacchi lunghi e intensi di aria calda e umida, noti come ‘fiumi atmosferici’. La ricerca, pubblicata sulla rivista Science Advances, è stata condotta dagli esperti dell’Universita’ di Rutgers. “Ci siamo concentrati sull’analisi della regione del Mare di Weddell – spiega Kyle Mattingly del Rutgers Institute of Earth, Ocean, and Atmospheric Sciences – vicino all’Antartide, dove nel 1973 e’ stata osservata per la prima volta una voragine nel ghiaccio marino, mentre l’ultimo risale alla primavera del 2017″.
Il team ha scoperto che i fiumi atmosferici intensi verificatesi tra la fine di agosto e la meta’ di settembre 2017 hanno svolto un ruolo cruciale nella formazione del foro. “I fiumi atmosferici – aggiunge l’esperto – portano aria calda e umida dalla costa del Sud America all’ambiente polare, riscaldando la superficie del ghiaccio marino e rendendola vulnerabile alla fusione. In pratica agiscono come finestre nel ghiaccio marino, consentendo a grandi quantita’ di calore di spostarsi dall’oceano all’atmosfera, modificando la circolazione oceanica regionale e globale e influenzando le fioriture di fitoplancton“.
Gli autori spiegano che questa nuova prospettiva possa consentire una maggiore comprensione della variabilita’ climatica e delle alterazioni climatiche in queste regioni. “Il ghiaccio in Antartide occidentale sta fondendo a ritmi poco rassicuranti – afferma Mattingly – e lo scioglimento contribuisce all’innalzamento del livello del mare globale. Se l’intera calotta dovesse esaurirsi, il livello totale delle risorse idriche oceaniche aumenterebbe di circa 61 metri, secondo le stime del National Snow & Ice Data Center. Le previsioni indicano che i fiumi atmosferici saranno sempre piu’ frequenti, piu’ intensi e piu’ efficaci nello spostamento di vapore acqueo verso l’Oceano Antartico, questo comporterebbe l’aumento dell’insorgenza di buchi nel ghiaccio marino. Sara’ opportuno valutare gli effetti di questi fenomeni e prevenire, ove possibile, le disastrose conseguenze che ne deriverebbero”.